Il volume raccoglie gli esiti del ciclo “Storie di Persone e di Musei” promosso dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia nell’ambito dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 e con il patrocinio dell’International Council of Museum (ICOM) sezione italiana. L’iniziativa, traendo ispirazione dai principi della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società (Faro 2005) e dal Decalogo di un museo che racconti storie quotidiane del premio Nobel Orhan Pamuk, ha dato spazio e voce alle molteplici realtà locali che popolano il territorio di cui il Museo è stato ed è tuttora interprete. Gli amministratori locali e i curatori di raccolte civiche di interesse archeologico presenti nelle regioni del Lazio, dell’Umbria e della Toscana hanno così trovato un luogo in cui poter raccontare la loro esperienza di valorizzazione non soltanto dalla prospettiva delle cose quanto da quella delle persone, intese sia come operatori museali che come fruitori culturali, in modo tale da far convergere l’attenzione anche sulla dimensione immateriale della nostra eredità culturale e sulle persone che, a vario titolo, desiderano identificarsi in tali valori.
Storie di Persone e di Musei: persone, storie, racconti ed esperienze dei musei civici di Lazio, Umbria e Toscana tra tutela e valorizzazione
NIZZO V
2019-01-01
Abstract
Il volume raccoglie gli esiti del ciclo “Storie di Persone e di Musei” promosso dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia nell’ambito dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 e con il patrocinio dell’International Council of Museum (ICOM) sezione italiana. L’iniziativa, traendo ispirazione dai principi della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società (Faro 2005) e dal Decalogo di un museo che racconti storie quotidiane del premio Nobel Orhan Pamuk, ha dato spazio e voce alle molteplici realtà locali che popolano il territorio di cui il Museo è stato ed è tuttora interprete. Gli amministratori locali e i curatori di raccolte civiche di interesse archeologico presenti nelle regioni del Lazio, dell’Umbria e della Toscana hanno così trovato un luogo in cui poter raccontare la loro esperienza di valorizzazione non soltanto dalla prospettiva delle cose quanto da quella delle persone, intese sia come operatori museali che come fruitori culturali, in modo tale da far convergere l’attenzione anche sulla dimensione immateriale della nostra eredità culturale e sulle persone che, a vario titolo, desiderano identificarsi in tali valori.File | Dimensione | Formato | |
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