Il volume esamina due emblematiche rappresentazioni letterarie dell'infanzia, entrambe riferibili al difficile contesto del meridione d'Italia, luogo dove sembra più urgente - soprattutto nei disorientati tempi che viviamo - la necessità di riconfigurare l'orizzonte valoriale delle giovani generazioni. Bambini e ragazzi si scoprono - da sempre - 'impreparati' di fronte all'ardua scelta che, troppo spesso, li vede propendere per deviazioni, sprezzo di norme e legalità, rifiuto dello Stato e della legge; fino alla deriva verso una sorta di realtà smarrita e alternativa che inghiotte storie e coscienze, anime e infanzie; tra delinquenza, immoralità e malavita. Lo sguardo pedagogico prende in analisi, quindi, l'infanzia 'narrata' come paradigma dell'interruzione di senso: le storie che, a distanza di secoli, ci donano autori come Biagio Miraglia (tra caverne e bande di briganti) e Roberto Saviano (tra vele e paranze di bambini) diventano amaro resoconto di uno spaccato del nostro violento vivere quotidiano. Si tratta di una letteratura che, a ben vedere, 'fa' pedagogia, perché pone sul piano culturale un'emergenza di natura sociale ed esistenziale. E richiama con forza ad un maggiore senso di responsabilità nei confronti di generazioni fanciulle che non dovremmo mai più lasciare alla mercé di bande e paranze.
Bambini e ragazzi tra bande e paranze. Pedagogia della narrazione a Sud dell’infanzia
Acone Leonardo
2018-01-01
Abstract
Il volume esamina due emblematiche rappresentazioni letterarie dell'infanzia, entrambe riferibili al difficile contesto del meridione d'Italia, luogo dove sembra più urgente - soprattutto nei disorientati tempi che viviamo - la necessità di riconfigurare l'orizzonte valoriale delle giovani generazioni. Bambini e ragazzi si scoprono - da sempre - 'impreparati' di fronte all'ardua scelta che, troppo spesso, li vede propendere per deviazioni, sprezzo di norme e legalità, rifiuto dello Stato e della legge; fino alla deriva verso una sorta di realtà smarrita e alternativa che inghiotte storie e coscienze, anime e infanzie; tra delinquenza, immoralità e malavita. Lo sguardo pedagogico prende in analisi, quindi, l'infanzia 'narrata' come paradigma dell'interruzione di senso: le storie che, a distanza di secoli, ci donano autori come Biagio Miraglia (tra caverne e bande di briganti) e Roberto Saviano (tra vele e paranze di bambini) diventano amaro resoconto di uno spaccato del nostro violento vivere quotidiano. Si tratta di una letteratura che, a ben vedere, 'fa' pedagogia, perché pone sul piano culturale un'emergenza di natura sociale ed esistenziale. E richiama con forza ad un maggiore senso di responsabilità nei confronti di generazioni fanciulle che non dovremmo mai più lasciare alla mercé di bande e paranze.File | Dimensione | Formato | |
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