Autori diversi e distanti, Collodi e Pascoli ci consegnano, per la prima volta, le chiavi di un'infanzia nascosta, e ce ne fanno dono 'rivelandola' attraverso le debolezze, le fragilità, le passioni e gli incanti del vivere fanciullo. Lontani da ipocrite rappresentazioni fittizie e precostituite ci ciò che l'infanzia avrebbe dovuto - da contratto letterario - essere e rappresentare, due grandi scrittori costruiscono il racconto magico dell'essenza bambina, con i desideri, la meraviglia, le sofferenze e le delusioni che la rendono, di fatto, 'regione d'incanto' dello spazio umano. Ed allora l'irriverenza monella del burattino di legno - primo, vero bambino della letteratura, in mezzo a tanti bambini finti di carne ed ossa - libera l'infanzia, ne dà rappresentazione schietta e realistica, ce ne partecipa la sostanza, rispetto ad un inaridimento adulto che tende a disperderne la memoria. Ed il fanciullino dolente di Pascoli, dopo aver fatto capolino nelle distratte coscienze dei grandi, ridimensiona - come solo i bambini, con la loro arcana saggezza sanno fare - gli eccessi, emotivi e razionali, del vivere adulto, 'inchiodandoci' ad una interpretazione della vita che non può prescindere da una profonda rilettura e da una (spesso dolente) rielaborazione dell'infanzia lontana.
Il fanciullino di legno. Immagini letterarie dell'infanzia tra Collodi e Pascoli
ACONE, LEONARDO
2012-01-01
Abstract
Autori diversi e distanti, Collodi e Pascoli ci consegnano, per la prima volta, le chiavi di un'infanzia nascosta, e ce ne fanno dono 'rivelandola' attraverso le debolezze, le fragilità, le passioni e gli incanti del vivere fanciullo. Lontani da ipocrite rappresentazioni fittizie e precostituite ci ciò che l'infanzia avrebbe dovuto - da contratto letterario - essere e rappresentare, due grandi scrittori costruiscono il racconto magico dell'essenza bambina, con i desideri, la meraviglia, le sofferenze e le delusioni che la rendono, di fatto, 'regione d'incanto' dello spazio umano. Ed allora l'irriverenza monella del burattino di legno - primo, vero bambino della letteratura, in mezzo a tanti bambini finti di carne ed ossa - libera l'infanzia, ne dà rappresentazione schietta e realistica, ce ne partecipa la sostanza, rispetto ad un inaridimento adulto che tende a disperderne la memoria. Ed il fanciullino dolente di Pascoli, dopo aver fatto capolino nelle distratte coscienze dei grandi, ridimensiona - come solo i bambini, con la loro arcana saggezza sanno fare - gli eccessi, emotivi e razionali, del vivere adulto, 'inchiodandoci' ad una interpretazione della vita che non può prescindere da una profonda rilettura e da una (spesso dolente) rielaborazione dell'infanzia lontana.File | Dimensione | Formato | |
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