L'intento che muove il volume si approssima alla schiettezza ed alle intenzioni fanciulle di chi è giovane, piccolo, bambino. È un libro, infatti, di attraversamenti, di soglie varcate, di confini violati. Dal paradigma psicologico e irrisolto del proponimento disatteso al tragitto di autoformazione affidato alla metafora antica del viaggio; dalle infanzie nascoste a Sud della vita e del mondo - tra bassi, cemento e tradimenti - alle ironie amare dei dispositivi di difesa feroci o innocenti, tra fiaba, scherzo, viaggi e disincantamenti. Il libro risponde all'esigenza, che anche gli autori hanno, di ritrovare scampoli d'infanzia tra le pieghe delle storie narrate; di tutte le storie; di quelle che nascono 'per' l'infanzia e di quelle che provano a fuggirne i profili per poi doverne riconsiderare sguardi e innegabili presenze. Da Dante a Defoe, da Collodi a Ortese fino alle amare disillusioni partenopee di Erri De Luca, l'infanzia si colloca quale trait d'union di storie, racconti e orizzonti di senso. Per una pedagogia della narrazione vicina a una fanciullezza letteraria e tanto più vera.
Bambini tra secoli e pagine. Il dispositivo narrativo dell'infanzia
Leonardo Acone
2018-01-01
Abstract
L'intento che muove il volume si approssima alla schiettezza ed alle intenzioni fanciulle di chi è giovane, piccolo, bambino. È un libro, infatti, di attraversamenti, di soglie varcate, di confini violati. Dal paradigma psicologico e irrisolto del proponimento disatteso al tragitto di autoformazione affidato alla metafora antica del viaggio; dalle infanzie nascoste a Sud della vita e del mondo - tra bassi, cemento e tradimenti - alle ironie amare dei dispositivi di difesa feroci o innocenti, tra fiaba, scherzo, viaggi e disincantamenti. Il libro risponde all'esigenza, che anche gli autori hanno, di ritrovare scampoli d'infanzia tra le pieghe delle storie narrate; di tutte le storie; di quelle che nascono 'per' l'infanzia e di quelle che provano a fuggirne i profili per poi doverne riconsiderare sguardi e innegabili presenze. Da Dante a Defoe, da Collodi a Ortese fino alle amare disillusioni partenopee di Erri De Luca, l'infanzia si colloca quale trait d'union di storie, racconti e orizzonti di senso. Per una pedagogia della narrazione vicina a una fanciullezza letteraria e tanto più vera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.