Mimmo Borrelli’s theatre is without any doubt an interesting example of performing art generating from the «Theatrical Mind», as described by Ferdinando Taviani. Author, actor and director, when Borrelli appeared on the Italian stage in the first decade of the century, the power of his theatrical imagination achieved almost immediate acclaim from both critics and audiences alike. The energy of his theatrical writings / dramaturgy transcends the expressive force of the written word, materializing in a physical performance of bodies, sounds, voices and symbolic visions. The stylistic quality of his creations is opulent and sensual, both dignified and plebian, lyric yet contemporaneously rough. Folklore, tales of life, sailors’ legends, news, family rites, magic, religious liturgy, a touch of mythology, and ancestral chants are the raw materials that Borrelli draws on and works within his volcanic forge, namely, his theatre. In the linguistic melting pot of Borrelli’s work everything is transformed, blending into a new combination of sense, of contrasting, somewhat bitter totones. Through the unfolding of the action on stage, through his theatre, bolstered on lava waves of verbal alchemy, Borrelli’s expressive power is revealed. Flashes of tradition, like living shadows, emerge from the playwright’s cultural roots and from the strong bond with his home, the Phlegraean Fields that overlook the Gulf of Pozzuoli. Tradition is a vital source for Borrelli, not as an anchor to the past, however, but rather a springboard forwards, as Eduardo De Filippo said, to a better understanding of which course our human destiny might take.

Il teatro di Mimmo Borrelli è senza dubbio un esempio interessante di forma spettacolare generata da una «mente teatrale», nel senso dell’accezione coniata da Ferdinando Taviani. Autore-attore-regista, Borrelli emerge sulla scena teatrale italiana nel primo decennio degli anni Duemila e in poco tempo la forza della sua «immaginazione teatrale» riceve consensi di critica e di pubblico. L’energia della sua scrittura drammaturgica trascende la forza espressiva della pagina per materializzarsi in una fisica performance di corpi, suoni, voci e simboliche visioni. La cifra stilistica delle sue creazioni è opulenta e sensuale, aulica e plebea, lirica e ruvida al tempo stesso. Credenze popolari, racconti di vita, leggende marinare, fatti di cronaca, rituali familiari, pratiche magiche, liturgie religiose, tracce mitologiche, canti ancestrali, sono le materie prime che Mimmo Borrelli raccoglie e impasta nella fucina vulcanica del suo teatro. Nella «betoniera linguistica» della sua scrittura scenica tutto si trasforma, amalgamandosi in una nuova combinazione di senso, dalle tonalità contrastate e amare. Il suo teatro, che sembra soprattutto fondarsi su ondate laviche di alchimie verbali, rivela la sua potenza espressiva nella tessitura dell’azione scenica. I riflessi della tradizione, come ombre vive, affiorano dalle proprie radici culturali e dallo stretto legame che l’artista mantiene con la sua terra di origine, la penisola flegrea che si affaccia sul golfo di Pozzuoli. La tradizione per Borrelli è una fonte vitale, non per rimanere ancorati al passato ma per farne, come diceva Eduardo De Filippo, un trampolino di lancio, per guardare avanti e meglio comprendere la proiezione verso il futuro dei nostri umani destini.

La cupa di Mimmo Borrelli. Amara favola teatrale sulle aberrazioni umane del nostro tempo

L. Cannavacciuolo;M. Bernardini;G. M. Boni;R. Ciocca;C. Coppin;F. Corradi;M. De Blasi;G. De Vita;A. F. De Carlo;D. Izzo;J. Papp;A. Roselli;G. Rotiroti;P. Sommaiolo;
2023-01-01

Abstract

Mimmo Borrelli’s theatre is without any doubt an interesting example of performing art generating from the «Theatrical Mind», as described by Ferdinando Taviani. Author, actor and director, when Borrelli appeared on the Italian stage in the first decade of the century, the power of his theatrical imagination achieved almost immediate acclaim from both critics and audiences alike. The energy of his theatrical writings / dramaturgy transcends the expressive force of the written word, materializing in a physical performance of bodies, sounds, voices and symbolic visions. The stylistic quality of his creations is opulent and sensual, both dignified and plebian, lyric yet contemporaneously rough. Folklore, tales of life, sailors’ legends, news, family rites, magic, religious liturgy, a touch of mythology, and ancestral chants are the raw materials that Borrelli draws on and works within his volcanic forge, namely, his theatre. In the linguistic melting pot of Borrelli’s work everything is transformed, blending into a new combination of sense, of contrasting, somewhat bitter totones. Through the unfolding of the action on stage, through his theatre, bolstered on lava waves of verbal alchemy, Borrelli’s expressive power is revealed. Flashes of tradition, like living shadows, emerge from the playwright’s cultural roots and from the strong bond with his home, the Phlegraean Fields that overlook the Gulf of Pozzuoli. Tradition is a vital source for Borrelli, not as an anchor to the past, however, but rather a springboard forwards, as Eduardo De Filippo said, to a better understanding of which course our human destiny might take.
2023
978-88-6719-288-5
Il teatro di Mimmo Borrelli è senza dubbio un esempio interessante di forma spettacolare generata da una «mente teatrale», nel senso dell’accezione coniata da Ferdinando Taviani. Autore-attore-regista, Borrelli emerge sulla scena teatrale italiana nel primo decennio degli anni Duemila e in poco tempo la forza della sua «immaginazione teatrale» riceve consensi di critica e di pubblico. L’energia della sua scrittura drammaturgica trascende la forza espressiva della pagina per materializzarsi in una fisica performance di corpi, suoni, voci e simboliche visioni. La cifra stilistica delle sue creazioni è opulenta e sensuale, aulica e plebea, lirica e ruvida al tempo stesso. Credenze popolari, racconti di vita, leggende marinare, fatti di cronaca, rituali familiari, pratiche magiche, liturgie religiose, tracce mitologiche, canti ancestrali, sono le materie prime che Mimmo Borrelli raccoglie e impasta nella fucina vulcanica del suo teatro. Nella «betoniera linguistica» della sua scrittura scenica tutto si trasforma, amalgamandosi in una nuova combinazione di senso, dalle tonalità contrastate e amare. Il suo teatro, che sembra soprattutto fondarsi su ondate laviche di alchimie verbali, rivela la sua potenza espressiva nella tessitura dell’azione scenica. I riflessi della tradizione, come ombre vive, affiorano dalle proprie radici culturali e dallo stretto legame che l’artista mantiene con la sua terra di origine, la penisola flegrea che si affaccia sul golfo di Pozzuoli. La tradizione per Borrelli è una fonte vitale, non per rimanere ancorati al passato ma per farne, come diceva Eduardo De Filippo, un trampolino di lancio, per guardare avanti e meglio comprendere la proiezione verso il futuro dei nostri umani destini.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/229525
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