Nel corso dell’Ottocento, guerre e rivoluzioni accelerarono la codificazione del diritto e la diffusione di pratiche inerenti al trattamento degli individui che parteciparono ai movimenti eversivi, oppure alla protezione di coloro che avevano subito tali eventi. Inserendosi in tale cornice, il saggio indaga i lavori della Commissione per il risarcimento dei danni che venne istituita nel Regno delle Due Sicilie per risarcire le vittime civili degli scontri a fuoco durante la rivoluzione napoletana del 1848. Ci si soffermerà dapprima sul lavoro innovativo della Commissione volto a colmare un grande vuoto giuridico a livello europeo: la mancanza della fattispecie della responsabilità dello Stato per i danni causati ai civili inermi durante un conflitto interno. Subito dopo, tale lavoro ermeneutico dell’organo sarà collegato all’affermarsi del neo-assolutismo borbonico. Nel dettaglio, sarà importante far emergere come la scelta di definire le vittime della rivoluzione fra coloro che fossero stati estranei alle barricate servisse a esprimere la volontà del sovrano di ristabilire il rapporto di fiducia con la generalità dei sudditi per rifondare la monarchia su base popolare.
Damnum iniuria datum. Il Regno delle Due Sicilie e il risarcimento delle vittime civili nella rivoluzione del 1848
Viviana Mellone
2024-01-01
Abstract
Nel corso dell’Ottocento, guerre e rivoluzioni accelerarono la codificazione del diritto e la diffusione di pratiche inerenti al trattamento degli individui che parteciparono ai movimenti eversivi, oppure alla protezione di coloro che avevano subito tali eventi. Inserendosi in tale cornice, il saggio indaga i lavori della Commissione per il risarcimento dei danni che venne istituita nel Regno delle Due Sicilie per risarcire le vittime civili degli scontri a fuoco durante la rivoluzione napoletana del 1848. Ci si soffermerà dapprima sul lavoro innovativo della Commissione volto a colmare un grande vuoto giuridico a livello europeo: la mancanza della fattispecie della responsabilità dello Stato per i danni causati ai civili inermi durante un conflitto interno. Subito dopo, tale lavoro ermeneutico dell’organo sarà collegato all’affermarsi del neo-assolutismo borbonico. Nel dettaglio, sarà importante far emergere come la scelta di definire le vittime della rivoluzione fra coloro che fossero stati estranei alle barricate servisse a esprimere la volontà del sovrano di ristabilire il rapporto di fiducia con la generalità dei sudditi per rifondare la monarchia su base popolare.File | Dimensione | Formato | |
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