La disartria ipocinetica associata al Parkinson include diversi disturbi del parlato, tra cui un’alterazione del ritmo, rilevabile già ai primi stadi della malattia. In ricerche precedenti la metrica basata sulla percentuale di porzione vocalica rispetto al tempo totale dell’enunciato (%V) e sul valore medio dell’intervallo tra due consecutivi punti di inizio vocalici (VtoV) è stata efficacemente utilizzata per descrivere le caratteristiche ritmiche del parlato parkinsoniano in diverse lingue. In questo studio si intende verificare se il Parkinson produca un’alterazione ritmica anche in una lingua straniera. A tale scopo sono state coinvolte due donne affette da tale patologia, entrambe parlanti native di italiano e con una competenza avanzata in inglese o francese. I dati ricavati dall’analisi ritmica delle loro registrazioni di parlato letto sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo composto da 5 donne italiane con lingua straniera inglese, 4 con lingua straniera francese e 8 parlanti native delle due lingue (3 per l’inglese e 5 per il francese). I risultati sembrano confermare l’alterazione nel parlato in L1 delle due donne, con valori più alti di %V rispetto ai soggetti sani, e permettono di ipotizzare che lo stesso tipo di variazione sia presente anche nella lingua straniera, sebbene si manifesti in maniera differente a seconda del modello ritmico della lingua target considerata.

Il ritmo del Parkinson in lingua straniera. Uno studio pilota

Marta Maffia
2023-01-01

Abstract

La disartria ipocinetica associata al Parkinson include diversi disturbi del parlato, tra cui un’alterazione del ritmo, rilevabile già ai primi stadi della malattia. In ricerche precedenti la metrica basata sulla percentuale di porzione vocalica rispetto al tempo totale dell’enunciato (%V) e sul valore medio dell’intervallo tra due consecutivi punti di inizio vocalici (VtoV) è stata efficacemente utilizzata per descrivere le caratteristiche ritmiche del parlato parkinsoniano in diverse lingue. In questo studio si intende verificare se il Parkinson produca un’alterazione ritmica anche in una lingua straniera. A tale scopo sono state coinvolte due donne affette da tale patologia, entrambe parlanti native di italiano e con una competenza avanzata in inglese o francese. I dati ricavati dall’analisi ritmica delle loro registrazioni di parlato letto sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo composto da 5 donne italiane con lingua straniera inglese, 4 con lingua straniera francese e 8 parlanti native delle due lingue (3 per l’inglese e 5 per il francese). I risultati sembrano confermare l’alterazione nel parlato in L1 delle due donne, con valori più alti di %V rispetto ai soggetti sani, e permettono di ipotizzare che lo stesso tipo di variazione sia presente anche nella lingua straniera, sebbene si manifesti in maniera differente a seconda del modello ritmico della lingua target considerata.
2023
9791221811650
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