Il presente studio si occupa della descrizione letteraria del paesaggio nella letteratura postmoderna, analizzando il quarto di secolo che va dal 1989 al 2014. Il lavoro esamina le modalità retoriche e contenutistiche che permettono la costruzione dei brani descrittivo-paesaggistici all'interno di alcuni autori di questi anni. In particolare, il corpus è composto dalle opere: Girl with Curious Hair di David Foster Wallace, London Orbital di Iain Sincalir, I quindicimila passi di Vitaliano Trevisan, L'ubicazione del bene di Giorgio Falco e Condominio Oltremare di Giorgio Falco con Sabrina Ragucci. I testi coprono un arco temporale, che, come si evidenzia nel secondo capitolo, se pur di transizione, può essere considerato come parte una tarda postmodernità. La tesi ha un approccio metodologicamente binario, poiché se da una parte il paesaggio è analizzato come tema, dall’altra si cerca di esaminare la struttura che porta alla formazione del paesaggio e di analizzare anche gli strumenti teorici che portano alla creazione del brano descrittivo-paesaggistico. In particolare, si è messo in evidenza come in questi autori ci sia un’attenzione particolare al paesaggio peri-urbano, come luogo ai margini tra città e campagna e alle tinte emozionali di questi territori. Il lavoro si presenta come un’analisi comparata di questi scrittori accumunati dagli anni di esordio e affermazione sulla scena internazionale, oltre che dal rilievo che danno nelle loro opere a nozioni come quelle di spazio, paesaggio e natura. Un aspetto fondamentale che emerge dallo studio è il senso di stanchezza che questi autori manifestano nei confronti delle forme tradizionali del postmoderno; tuttavia, è proprio dal rapporto dialettico con questo periodo culturale che nascono le loro soluzioni teoriche e narrative. Tra queste, spicca la scelta del paesaggio come elemento centrale nelle loro opere, offrendo nuove prospettive nell'interpretazione del paesaggio stesso come elemento narrativo cruciale Come si fa notare nel lavoro, infatti, tutti questi autori, replicano alcuni linguaggi della postmodernità evolvendo la loro poetica a partire da questi. Infine, soprattutto tramite le conclusioni, si cerca di evidenziare come il paesaggio in questi testi non svolga solo un ruolo ornamentale all'interno dell’opera ma esso si configuri come il punto centrale di una riflessione più ampia sulla realtà e sulla natura. Attraverso questa esplorazione il presente lavoro di tesi cerca di contribuire alla comprensione del ruolo del paesaggio nella letteratura postmoderna, svelando come esso funga da catalizzatore di ideologie e percezioni umane nella narrazione contemporanea.

"Every Thing is Not Green ". Costruire il paesaggio nella letteratura della tarda postmodernità

Domenico Pio Chirico
2024-01-01

Abstract

Il presente studio si occupa della descrizione letteraria del paesaggio nella letteratura postmoderna, analizzando il quarto di secolo che va dal 1989 al 2014. Il lavoro esamina le modalità retoriche e contenutistiche che permettono la costruzione dei brani descrittivo-paesaggistici all'interno di alcuni autori di questi anni. In particolare, il corpus è composto dalle opere: Girl with Curious Hair di David Foster Wallace, London Orbital di Iain Sincalir, I quindicimila passi di Vitaliano Trevisan, L'ubicazione del bene di Giorgio Falco e Condominio Oltremare di Giorgio Falco con Sabrina Ragucci. I testi coprono un arco temporale, che, come si evidenzia nel secondo capitolo, se pur di transizione, può essere considerato come parte una tarda postmodernità. La tesi ha un approccio metodologicamente binario, poiché se da una parte il paesaggio è analizzato come tema, dall’altra si cerca di esaminare la struttura che porta alla formazione del paesaggio e di analizzare anche gli strumenti teorici che portano alla creazione del brano descrittivo-paesaggistico. In particolare, si è messo in evidenza come in questi autori ci sia un’attenzione particolare al paesaggio peri-urbano, come luogo ai margini tra città e campagna e alle tinte emozionali di questi territori. Il lavoro si presenta come un’analisi comparata di questi scrittori accumunati dagli anni di esordio e affermazione sulla scena internazionale, oltre che dal rilievo che danno nelle loro opere a nozioni come quelle di spazio, paesaggio e natura. Un aspetto fondamentale che emerge dallo studio è il senso di stanchezza che questi autori manifestano nei confronti delle forme tradizionali del postmoderno; tuttavia, è proprio dal rapporto dialettico con questo periodo culturale che nascono le loro soluzioni teoriche e narrative. Tra queste, spicca la scelta del paesaggio come elemento centrale nelle loro opere, offrendo nuove prospettive nell'interpretazione del paesaggio stesso come elemento narrativo cruciale Come si fa notare nel lavoro, infatti, tutti questi autori, replicano alcuni linguaggi della postmodernità evolvendo la loro poetica a partire da questi. Infine, soprattutto tramite le conclusioni, si cerca di evidenziare come il paesaggio in questi testi non svolga solo un ruolo ornamentale all'interno dell’opera ma esso si configuri come il punto centrale di una riflessione più ampia sulla realtà e sulla natura. Attraverso questa esplorazione il presente lavoro di tesi cerca di contribuire alla comprensione del ruolo del paesaggio nella letteratura postmoderna, svelando come esso funga da catalizzatore di ideologie e percezioni umane nella narrazione contemporanea.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/231680
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