Questo volume apre uno spazio di confronto sull’apporto offerto dalle opere e dagli artisti fiamminghi e olandesi alla costruzione della cultura figurativa meridionale italiana tra il XV e il XVII secolo, non solo nella sua città principale, Napoli, quanto soprattutto nelle sue regioni più periferiche e in Sicilia, aree fin qui oggetto di ricerche parcellizzate e in larga misura ancora poco indagate. Prendendo le mosse dallo stato attuale degli studi su quella “componente fiamminga” che Giovanni Previtali individuò come una delle più peculiari e distintive nella pittura del Sud Italia, i contributi qui raccolti indagano la storia della mobilità artistica intrec- ciandola con quella della ricezione che i pittori oltramontani incontrarono nelle fonti archivistiche e letterarie, e esaminano le proficue e dinamiche interazioni della committenza intercorse tra centro e periferia nel campo delle arti. Lo sguardo com- plessivo sui materiali figurativi e documentari relativi ai Fiamminghi nel Meridione, ovvero a Napoli e nelle attuali regioni della Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, consente di cogliere le reciproche interferenze che deter- minarono effetti di adattamento e di contaminazione sul terreno dello stile, delle iconografie, delle tipologie di prodotti. Attraverso una ricognizione dell’attività degli artisti fiamminghi e olandesi in Italia meridionale e in Sicilia in età moderna, la miscellanea mette a confronto i risultati e i metodi di lavoro di un gruppo di studiosi da tempo impegnati a dissodare questo campo frammentato, anche al fine di indicare un ventaglio di modelli di ricerca per lo studio degli scambi artistici tra l’Italia e i Paesi Bassi.
Per la cerchia di Matthias Stom: il Maestro delle scene bacchiche
Giuseppe Porzio
2024-01-01
Abstract
Questo volume apre uno spazio di confronto sull’apporto offerto dalle opere e dagli artisti fiamminghi e olandesi alla costruzione della cultura figurativa meridionale italiana tra il XV e il XVII secolo, non solo nella sua città principale, Napoli, quanto soprattutto nelle sue regioni più periferiche e in Sicilia, aree fin qui oggetto di ricerche parcellizzate e in larga misura ancora poco indagate. Prendendo le mosse dallo stato attuale degli studi su quella “componente fiamminga” che Giovanni Previtali individuò come una delle più peculiari e distintive nella pittura del Sud Italia, i contributi qui raccolti indagano la storia della mobilità artistica intrec- ciandola con quella della ricezione che i pittori oltramontani incontrarono nelle fonti archivistiche e letterarie, e esaminano le proficue e dinamiche interazioni della committenza intercorse tra centro e periferia nel campo delle arti. Lo sguardo com- plessivo sui materiali figurativi e documentari relativi ai Fiamminghi nel Meridione, ovvero a Napoli e nelle attuali regioni della Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, consente di cogliere le reciproche interferenze che deter- minarono effetti di adattamento e di contaminazione sul terreno dello stile, delle iconografie, delle tipologie di prodotti. Attraverso una ricognizione dell’attività degli artisti fiamminghi e olandesi in Italia meridionale e in Sicilia in età moderna, la miscellanea mette a confronto i risultati e i metodi di lavoro di un gruppo di studiosi da tempo impegnati a dissodare questo campo frammentato, anche al fine di indicare un ventaglio di modelli di ricerca per lo studio degli scambi artistici tra l’Italia e i Paesi Bassi.File | Dimensione | Formato | |
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