I 'Milagros de Nusestra Señora' di Gonzalo de Berceo costituiscono un interessante caso di letteratura di secondo grado, nella forma, per dirla con Gérard Genette, della trasformazione diretta seria («dire la même chose autrement», secondo la sua efficace sintesi). Una trasformazione realizzata mediante una 'paraphrasis' poetica, ovvero la traduzione (atto che, sarà bene ricordarlo, nelle 'Artes poetriae' medievali non è disgiunta da quelli dell’interpretazione, dell’esposizione, dell’esplicazione e dell’emulazione, vale a dire di un superamento, del testo tradotto, e non esclude neppure il suo commento) e la versificazione nei modi della 'cuaderna vía', con la conseguente, profonda ristrutturazione del discorso che anche questa operazione comporta, di un ipotesto latino in prosa. Per quanto non si possa escludere (anzi più di un indizio induce a pensarlo, suggerendo cautela) che il poeta riojano ne abbia maneggiato una versione a noi non pervenuta, caratterizzata da varianti sue proprie, il rapporto dei 'Milagros' con la collezione latina dei 'Miracula beatae Mariae virginis' tramandata dai manoscritti Thott 28 della Biblioteca Reale di Copenaghen, 110 della Biblioteca Nazionale di Madrid, 819 della Biblioteca de La Seo di Saragozza e Alcobacense 149 della Biblioteca Nazionale di Lisbona, è accertato. Un rapporto che è stato indagato a più riprese e sotto più rispetti, sia (semplificando, giacché i livelli inevitabilmente si intersecano e sovrappongono) degli scarti sul piano del contenuto, ovvero delle 'figurae sententiae', sia degli scarti sul piano dell’espressione, ovvero delle figurae elocutionis e della riorganizzazione formale e ritmica del discorso in quartine monorime di alessandrini, vuoi offrendo analisi d’insieme, vuoi studiando procedimenti specifici, vuoi sottoponendo ad esame comparativo singoli racconti. Il contributo si propone di confermare alcuni dei procedimenti di rielaborazione già identificati (fondamentalmente le categorie della 'quadripartita ratio' descritta da Quintiliano: addizione, omissione, commutazione, sostituzione, cui si aggiungono la dilatazione e l’attenuazione) e, se possibile, di individuare, accanto ad essi, qualche ulteriore pratica trasposizionale posta in essere da Berceo, su cui eventualmente concentrare le indagini future.
De los Miracula a los Milagros: procedimientos de reelaboración de las fuentes en la colección de Gonzalo de Berceo
S. LUONGO
2024-01-01
Abstract
I 'Milagros de Nusestra Señora' di Gonzalo de Berceo costituiscono un interessante caso di letteratura di secondo grado, nella forma, per dirla con Gérard Genette, della trasformazione diretta seria («dire la même chose autrement», secondo la sua efficace sintesi). Una trasformazione realizzata mediante una 'paraphrasis' poetica, ovvero la traduzione (atto che, sarà bene ricordarlo, nelle 'Artes poetriae' medievali non è disgiunta da quelli dell’interpretazione, dell’esposizione, dell’esplicazione e dell’emulazione, vale a dire di un superamento, del testo tradotto, e non esclude neppure il suo commento) e la versificazione nei modi della 'cuaderna vía', con la conseguente, profonda ristrutturazione del discorso che anche questa operazione comporta, di un ipotesto latino in prosa. Per quanto non si possa escludere (anzi più di un indizio induce a pensarlo, suggerendo cautela) che il poeta riojano ne abbia maneggiato una versione a noi non pervenuta, caratterizzata da varianti sue proprie, il rapporto dei 'Milagros' con la collezione latina dei 'Miracula beatae Mariae virginis' tramandata dai manoscritti Thott 28 della Biblioteca Reale di Copenaghen, 110 della Biblioteca Nazionale di Madrid, 819 della Biblioteca de La Seo di Saragozza e Alcobacense 149 della Biblioteca Nazionale di Lisbona, è accertato. Un rapporto che è stato indagato a più riprese e sotto più rispetti, sia (semplificando, giacché i livelli inevitabilmente si intersecano e sovrappongono) degli scarti sul piano del contenuto, ovvero delle 'figurae sententiae', sia degli scarti sul piano dell’espressione, ovvero delle figurae elocutionis e della riorganizzazione formale e ritmica del discorso in quartine monorime di alessandrini, vuoi offrendo analisi d’insieme, vuoi studiando procedimenti specifici, vuoi sottoponendo ad esame comparativo singoli racconti. Il contributo si propone di confermare alcuni dei procedimenti di rielaborazione già identificati (fondamentalmente le categorie della 'quadripartita ratio' descritta da Quintiliano: addizione, omissione, commutazione, sostituzione, cui si aggiungono la dilatazione e l’attenuazione) e, se possibile, di individuare, accanto ad essi, qualche ulteriore pratica trasposizionale posta in essere da Berceo, su cui eventualmente concentrare le indagini future.File | Dimensione | Formato | |
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