A credible past and a shameless body: history, violence and repetition in the lives of asylum seekers women in Italy

L’assenza di storicizzazione nei dispositivi sociali e umanitari che si occupano di accogliere e fornire assistenza ai richiedenti asilo, ai rifugiati e alle vittime di tortura trova uno dei suoi nervi più scoperti nei dispositivi medico-psichiatrici e psicoterapeutici. La ricerca condotta dall’autrice, presso un Centro di psicoterapia e sostegno psicologico (Centro Frantz Fanon di Torino), con giovani donne provenienti dalla Repubblica democratica del Congo e dalla Costa d’Avorio pone l’attenzione sui processi di de-storicizzazione introdotti da alcuni sistemi di cura biomedici e psicoterapeutici, in cui queste pazienti sono immediatamente inserite una volta fatta la domanda di asilo politico. A partire da uno sguardo per così dire ‘strabico’ – rivolto ad analizzare un doppio oggetto di studio: i sintomi di queste donne, espressi e narrati all’interno di un dispositivo di cura, e i discorsi della psicanalisi sul trauma e sulla ripetizione delle memorie traumatiche – questo lavoro si propone di reinterrogare le nozioni di ‘memoria’ e di ‘storia’ negli attuali scenari di violenza in Africa e in Europa.