Il dibattito e la riflessione antropologica insistono da tempo sulla posta in gioco del riconoscimento e sul rapporto tra le relazioni sociali, i contesti di dominio e le forme di soggettivazione. Il ricorso al repertorio concettuale della teoria critica si rivela fecondo, sebbene taluni termini come quello di agency siano talvolta estenuati in ragione del loro abuso, della diversa con-notazione assunta nei diversi campi disciplinari, della frequente assenza di una approfondita analisi etnografica e storica. Questa Introduzione e gli articoli che seguono nella presente sessione tematica vogliono essere l’occa-sione per pensare i contesti concreti dentro i quali i rapporti di dominio co-stituiscono e trasformano i soggetti, i modi cioè attraverso i quali forme della soggettività, del desiderio, della sofferenza sono generate o riprodotte all’in-terno di quelle situazioni caratterizzate da meccanismi di assoggettamento simbolico, economico, culturale e politico. L’assunto esplicito di questa ri-flessione è concepire come radicalmente sociali le forme dello psichismo e i profili dell’individuo, misurando al tempo stesso il contributo critico delle scienze medico-antropologiche e etnopsichiatriche: in particolare là dove esse sono interpellate dai nuovi luoghi e dalle contemporanee figure della crisi (psichica, politica, culturale).
Agency, soggettività, violenza: vite di traverso, figure del riscatto
Simona Taliani
2021-01-01
Abstract
Il dibattito e la riflessione antropologica insistono da tempo sulla posta in gioco del riconoscimento e sul rapporto tra le relazioni sociali, i contesti di dominio e le forme di soggettivazione. Il ricorso al repertorio concettuale della teoria critica si rivela fecondo, sebbene taluni termini come quello di agency siano talvolta estenuati in ragione del loro abuso, della diversa con-notazione assunta nei diversi campi disciplinari, della frequente assenza di una approfondita analisi etnografica e storica. Questa Introduzione e gli articoli che seguono nella presente sessione tematica vogliono essere l’occa-sione per pensare i contesti concreti dentro i quali i rapporti di dominio co-stituiscono e trasformano i soggetti, i modi cioè attraverso i quali forme della soggettività, del desiderio, della sofferenza sono generate o riprodotte all’in-terno di quelle situazioni caratterizzate da meccanismi di assoggettamento simbolico, economico, culturale e politico. L’assunto esplicito di questa ri-flessione è concepire come radicalmente sociali le forme dello psichismo e i profili dell’individuo, misurando al tempo stesso il contributo critico delle scienze medico-antropologiche e etnopsichiatriche: in particolare là dove esse sono interpellate dai nuovi luoghi e dalle contemporanee figure della crisi (psichica, politica, culturale).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.