La letteratura nata in seguito alla guerra civile libanese, sia essa nazionale o diasporica, va incontro al bisogno di raccontare e dunque superare il trauma subito. Il ruolo degli artisti libanesi è tanto più importante quanto più il discorso nazionale sulla guerra civile è assente. È evidente dunque la rilevanza che assume una letteratura che, a suo modo, prova a colmare un’amnesia collettiva, un vuoto di memoria storico e politico, oltre che individuale e famigliare.Con modi, approcci, attitudini diverse, Sarrafian Ward, Adnan e Alameddine utilizzano la scrittura come mezzo di riabilitazione della memoria, anzi di varie memorie negate, contese e conflittuali. Mettendo a nudo l’arbitrarietà delle catego-rie identitarie, decostruendo quindi l’unicità del soggetto e della comunità, questa letteratura dipinge un quadro caleidoscopico, certo non pacificato, della società libanese. Sviscerando il conflitto e la questione etnica essa risponde alla mancanza di una narrazione conciliata e condivisa, e propone una lettura polisemica, demi-stificatoria e antimitologica della storia del Libano. Allo stesso tempo essa guarda con lucidità e consapevolezza contrappuntuale all’esperienza dell’esilio in un pa-ese, gli Stati Uniti, non sempre all’altezza delle sue promesse.
Memorie contese, identità frammentarie. La letteratura della diaspora libanese negli Stati Uniti
Carnevale, Alessia
2018-01-01
Abstract
La letteratura nata in seguito alla guerra civile libanese, sia essa nazionale o diasporica, va incontro al bisogno di raccontare e dunque superare il trauma subito. Il ruolo degli artisti libanesi è tanto più importante quanto più il discorso nazionale sulla guerra civile è assente. È evidente dunque la rilevanza che assume una letteratura che, a suo modo, prova a colmare un’amnesia collettiva, un vuoto di memoria storico e politico, oltre che individuale e famigliare.Con modi, approcci, attitudini diverse, Sarrafian Ward, Adnan e Alameddine utilizzano la scrittura come mezzo di riabilitazione della memoria, anzi di varie memorie negate, contese e conflittuali. Mettendo a nudo l’arbitrarietà delle catego-rie identitarie, decostruendo quindi l’unicità del soggetto e della comunità, questa letteratura dipinge un quadro caleidoscopico, certo non pacificato, della società libanese. Sviscerando il conflitto e la questione etnica essa risponde alla mancanza di una narrazione conciliata e condivisa, e propone una lettura polisemica, demi-stificatoria e antimitologica della storia del Libano. Allo stesso tempo essa guarda con lucidità e consapevolezza contrappuntuale all’esperienza dell’esilio in un pa-ese, gli Stati Uniti, non sempre all’altezza delle sue promesse.File | Dimensione | Formato | |
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