Minatori di Memorie / 4 In questo mondo segnato da un tempo che scorre velocissimo, l’idea di una meditazione su Minatori di memorie costante, collegiale, maturata negli anni, è sicuramente vincente. Questo volume propone infatti la continuazione di un percorso iniziato anni fa, percorso che nasce dalla volontà di contribuire a mantenere sempre viva la memoria delle miniere, delle persone che vi hanno vissuto e lavorato, delle generazioni a seguire che tanto portano in loro di quei momenti (…) Le due ospiti – su cui si è voluto incentrare quest’ulteriore momento di discussione – sentono l’importanza dell’ascoltare, del raccontare, dell’indignarsi davanti a quella che viene definita “l’irricevibilità innata” del male in un mondo ingiusto e violento. Le ingiustizie prendono forma attraverso il ricordo per immagini e parole della regista Saddie Choua, il suo racconto di viaggio verso il Belgio e la vita da emigrate che donne italiane avevano compiuto, il loro amore perduto e il ritorno in Italia. Gli uomini e le donne che migrano le permettono di denunciare le discriminazioni ponendo chi guarda i suoi film di fronte a domande esistenziali fondamentali (…) La scrittrice Carmelina Carracillo sottolinea anche i risvolti positivi, raccontando come la mancata rappresentazione della donna italiana in Belgio nelle commemorazioni collettive abbia costituto una forza propulsiva per la sua creatività letteraria. Due artiste che parlano del passato vivendo pienamente il loro tempo (…) Sono, per esempio, le “eroine nell’ombra” che hanno portato alla creazione del personaggio dell’“italiana” di Carracillo, un personaggio radicato negli anni Cinquanta del secolo scorso di cui la scrittrice offre un’analisi intersezionale. Ma c’è anche uno sguardo più largo, volto allo scorrere delle generazioni per comprendere l’evoluzione che le immigrate hanno fatto, improntata all’inizio su una ricerca di autonomia, poi su di un tentativo di allontanarsi dalle tradizioni, per arrivare infine, con la terza generazione, a un’accettazione serena di una identità complessa, ma estremamente ricca. Dall’introduzione di Anna Paola Soncini Fratta
Le vedove combattive: le donne di Marcinelle si raccontano. Un film di Saddie Choua
Matilde Soliani
;Franco Paris
2024-01-01
Abstract
Minatori di Memorie / 4 In questo mondo segnato da un tempo che scorre velocissimo, l’idea di una meditazione su Minatori di memorie costante, collegiale, maturata negli anni, è sicuramente vincente. Questo volume propone infatti la continuazione di un percorso iniziato anni fa, percorso che nasce dalla volontà di contribuire a mantenere sempre viva la memoria delle miniere, delle persone che vi hanno vissuto e lavorato, delle generazioni a seguire che tanto portano in loro di quei momenti (…) Le due ospiti – su cui si è voluto incentrare quest’ulteriore momento di discussione – sentono l’importanza dell’ascoltare, del raccontare, dell’indignarsi davanti a quella che viene definita “l’irricevibilità innata” del male in un mondo ingiusto e violento. Le ingiustizie prendono forma attraverso il ricordo per immagini e parole della regista Saddie Choua, il suo racconto di viaggio verso il Belgio e la vita da emigrate che donne italiane avevano compiuto, il loro amore perduto e il ritorno in Italia. Gli uomini e le donne che migrano le permettono di denunciare le discriminazioni ponendo chi guarda i suoi film di fronte a domande esistenziali fondamentali (…) La scrittrice Carmelina Carracillo sottolinea anche i risvolti positivi, raccontando come la mancata rappresentazione della donna italiana in Belgio nelle commemorazioni collettive abbia costituto una forza propulsiva per la sua creatività letteraria. Due artiste che parlano del passato vivendo pienamente il loro tempo (…) Sono, per esempio, le “eroine nell’ombra” che hanno portato alla creazione del personaggio dell’“italiana” di Carracillo, un personaggio radicato negli anni Cinquanta del secolo scorso di cui la scrittrice offre un’analisi intersezionale. Ma c’è anche uno sguardo più largo, volto allo scorrere delle generazioni per comprendere l’evoluzione che le immigrate hanno fatto, improntata all’inizio su una ricerca di autonomia, poi su di un tentativo di allontanarsi dalle tradizioni, per arrivare infine, con la terza generazione, a un’accettazione serena di una identità complessa, ma estremamente ricca. Dall’introduzione di Anna Paola Soncini FrattaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.