L’articolo si propone di istituire un confronto tra i primi canti del Paradiso di Dante e l’Histoire comique des Etats ou Empires du Soleil di Cyrano de Bergerac. Sia in Dante che in Cyrano un personaggio-narratore che si identifica con lo scrittore stesso racconta retrospettivamente l’esperienza dell’ascesa al Cielo, un Mondo Altro fatto di luce accessibile tramite l’esperienza del volo. Il volo non è solo uno spostamento nello spazio, ma rappresenta un superamento del limiti dell’umano. Per i protagonisti, esso implica una metamorfosi, un rinnovamento spirituale e morale, che passa anche attraverso una trasformazione corporea (i sensi acuiti, l’acquisizione di più raffinate facoltà, ecc.). Dante conia il neologismo « trasumanar », affermando l’ineffabilità dell’esperienza, ma anche il libertino e materialista Cyrano presenta l’arrivo sulla superficie solare come una metamorfosi che ha implicazioni sia fisiche sia etiche. Certo tra i due testi le differenze sono profonde, e non solo perché nei tre secoli che li separano si è passati « dal mondo chiuso all’universo infinito » (Alexandre Koyré). Cambiano i fini e le modalità del viaggio. In entrambi i casi, però, il volo all’Altro Mondo implica la scoperta delle possibilità inesplorate dell’essere umano e la liberazione dalle meschine preoccupazioni della vita terrena.
Volare all’Altro Mondo: Dante e Cyrano de Bergerac
Corradi
2024-01-01
Abstract
L’articolo si propone di istituire un confronto tra i primi canti del Paradiso di Dante e l’Histoire comique des Etats ou Empires du Soleil di Cyrano de Bergerac. Sia in Dante che in Cyrano un personaggio-narratore che si identifica con lo scrittore stesso racconta retrospettivamente l’esperienza dell’ascesa al Cielo, un Mondo Altro fatto di luce accessibile tramite l’esperienza del volo. Il volo non è solo uno spostamento nello spazio, ma rappresenta un superamento del limiti dell’umano. Per i protagonisti, esso implica una metamorfosi, un rinnovamento spirituale e morale, che passa anche attraverso una trasformazione corporea (i sensi acuiti, l’acquisizione di più raffinate facoltà, ecc.). Dante conia il neologismo « trasumanar », affermando l’ineffabilità dell’esperienza, ma anche il libertino e materialista Cyrano presenta l’arrivo sulla superficie solare come una metamorfosi che ha implicazioni sia fisiche sia etiche. Certo tra i due testi le differenze sono profonde, e non solo perché nei tre secoli che li separano si è passati « dal mondo chiuso all’universo infinito » (Alexandre Koyré). Cambiano i fini e le modalità del viaggio. In entrambi i casi, però, il volo all’Altro Mondo implica la scoperta delle possibilità inesplorate dell’essere umano e la liberazione dalle meschine preoccupazioni della vita terrena.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.