Nella prima parte di questo saggio si ricostruisce lo sviluppo del “pensiero politico dell’Anti-Stato e dell’Anti-Storia,” emerso nella seconda metà del secolo scorso dall’incontro di diverse correnti, sia di sinistra sia di destra, accomunate dall’aspirazione a una società globale liberata dallo Stato e orientata a un “eterno presente,” pacificato dall’autogoverno del mercato. La seconda parte analizza come l’abbandono del “paradigma statalista” e la perdita di profondità storica nell’analisi politica abbiano limitato la comprensione dei meccanismi e delle trasformazioni dei regimi politici. In particolare, si è persa l’attenzione verso la distinzione dualistica tra “pubblico” e “privato,” cruciale per l’analisi storica della formazione dello Stato moderno. Recuperare questa distinzione è essenziale per comprendere il rapporto di collisione e collusione che, simultaneamente, unisce e contrappone lo Stato (potere pubblico) e l’Antistato (potere privato). Infine, la terza parte propone un modello storico-comparativo del rapporto tra Stato e Anti-Stato, riprendendo il lavoro di un grande storico del XIX secolo, Fustel De Coulanges. Il modello di Fustel si basa sullo scontro – che egli definisce «di tutti i tempi» – tra due modi alternativi di organizzare l’autorità: il potere pubblico dello Stato e il potere privato della feudalità. Il saggio conclude sostenendo che, attraverso una lente premoderna, la battaglia politica fondamentale del nostro mondo postmoderno possa essere meglio decifrata e affrontata.
Lo Stato, la Storia, l’Antistato. Proposte per un percorso di ricerca interdisciplinare
O. Cappelli
2020-01-01
Abstract
Nella prima parte di questo saggio si ricostruisce lo sviluppo del “pensiero politico dell’Anti-Stato e dell’Anti-Storia,” emerso nella seconda metà del secolo scorso dall’incontro di diverse correnti, sia di sinistra sia di destra, accomunate dall’aspirazione a una società globale liberata dallo Stato e orientata a un “eterno presente,” pacificato dall’autogoverno del mercato. La seconda parte analizza come l’abbandono del “paradigma statalista” e la perdita di profondità storica nell’analisi politica abbiano limitato la comprensione dei meccanismi e delle trasformazioni dei regimi politici. In particolare, si è persa l’attenzione verso la distinzione dualistica tra “pubblico” e “privato,” cruciale per l’analisi storica della formazione dello Stato moderno. Recuperare questa distinzione è essenziale per comprendere il rapporto di collisione e collusione che, simultaneamente, unisce e contrappone lo Stato (potere pubblico) e l’Antistato (potere privato). Infine, la terza parte propone un modello storico-comparativo del rapporto tra Stato e Anti-Stato, riprendendo il lavoro di un grande storico del XIX secolo, Fustel De Coulanges. Il modello di Fustel si basa sullo scontro – che egli definisce «di tutti i tempi» – tra due modi alternativi di organizzare l’autorità: il potere pubblico dello Stato e il potere privato della feudalità. Il saggio conclude sostenendo che, attraverso una lente premoderna, la battaglia politica fondamentale del nostro mondo postmoderno possa essere meglio decifrata e affrontata.File | Dimensione | Formato | |
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