Il percorso proposto nel contributo è volto a indagare le zone di raccordo o “interspazi” tra il reale e l’ideale con i quali Hölderlin tenta una ri-costruzione etica del popolo tedesco. Quanto più è ampia la distanza culturale, etica e politica che separa l’antica Grecia dalla Germania a lui contemporanea, tanto più diviene necessario l’intervento della poesia e della letteratura come unici strumenti per realizzare un incontro sinergico tra il mondo ideale della Grecia antica in quanto spazio geografico ‘periferico’ e alternativo, e il mondo reale della Germania e Grecia moderna, connotate da degradazione e alienazione metropolitana. Obiettivo, dunque, della ricerca è un’attenta ricostruzione delle descrizioni topografiche individuate nel romanzo epistolare “Hyperion oder Der Eremit in Griechenland” (Iperione o L’eremita in Grecia, 1797-1799) e nei cosiddetti “Vaterländische Gesänge” (Canti della patria, 1800), i cui principali Leitmotive del fiume, del viandante e della fuga/migrazione fungono da cerniera tra due differenti mondi, Grecia antica e Germania moderna – tanto concretamente lontani quanto poeticamente vicini nella “Weltanschauung” (visione del mondo) hölderliniana. In tal modo le forme poetico-letterarie aprono uno spazio in cui l’utopia prende corpo: la Grecia proietta le sue ombre sulla Germania e apre un possibile orizzonte di civilizzazione.

"Und wie die Biene unter Blumen, fliegt meine Seele oft hin und her zwischen den Meeren": l'interspazio di Friedrich Hölderlin.

Angela Conzo
2024-01-01

Abstract

Il percorso proposto nel contributo è volto a indagare le zone di raccordo o “interspazi” tra il reale e l’ideale con i quali Hölderlin tenta una ri-costruzione etica del popolo tedesco. Quanto più è ampia la distanza culturale, etica e politica che separa l’antica Grecia dalla Germania a lui contemporanea, tanto più diviene necessario l’intervento della poesia e della letteratura come unici strumenti per realizzare un incontro sinergico tra il mondo ideale della Grecia antica in quanto spazio geografico ‘periferico’ e alternativo, e il mondo reale della Germania e Grecia moderna, connotate da degradazione e alienazione metropolitana. Obiettivo, dunque, della ricerca è un’attenta ricostruzione delle descrizioni topografiche individuate nel romanzo epistolare “Hyperion oder Der Eremit in Griechenland” (Iperione o L’eremita in Grecia, 1797-1799) e nei cosiddetti “Vaterländische Gesänge” (Canti della patria, 1800), i cui principali Leitmotive del fiume, del viandante e della fuga/migrazione fungono da cerniera tra due differenti mondi, Grecia antica e Germania moderna – tanto concretamente lontani quanto poeticamente vicini nella “Weltanschauung” (visione del mondo) hölderliniana. In tal modo le forme poetico-letterarie aprono uno spazio in cui l’utopia prende corpo: la Grecia proietta le sue ombre sulla Germania e apre un possibile orizzonte di civilizzazione.
2024
978-88-3381-617-3
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