Riscritture novecentesche della favola esopica: gli apologhi di Giovanni Capasso (1873-1946)

rosa piro
2024-01-01

2024
9788820770778
9788820770785
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
2024 Capasso.pdf

solo utenti autorizzati

Descrizione: L’articolo propone una riflessione sulla riscrittura della favola (o apologo) esopica all’inizio del Novecento. In particolare, si terrà conto di alcuni aspetti dell’opera favolistica di Giovanni Capasso (1873-1946), scrittore di origini lucane vissuto a Salerno e autore di tre volumi di Spunti esopiani e di una crestomazia di apologhi, Paralipomeni di Fedro. Apologhi (trentadue favole in metro pubblicate nel 1925). Giovanni Capasso chiamò spunti, ossia ‘suggerimenti’, le proprie favole: partendo da Esopo, il favolista lucano riuscì a ricreare un’opera originale. Il concetto di spunto richiama il Fedro del verso “Ego Illi porro semitam, feci viam” (II Libro Epilogus, vv. 16-18), in cui l’autore latino afferma di essere partito da uno spunto, quello di Esopo, e di averne fatto materia (via) nuova. Anche per Capasso il modello esopiano voleva essere uno spunto per comporre favole, che tuttavia non ebbero mai la pretesa di voler gareggiare con il fabulator frigio o di superarlo. L’articolo ripercorre la fortuna del genere della favola esopica dalle origini fino al Novecento e mostra la formazione di Capasso e la sua produzione di favole, redatte in latino, in italiano e in napoletano. Le sue opere furono note all’inizio del Novecento al punto da essere definito da Enzo Filosa, nel 1952, come «il miglior frutto, che il connubio tra favola esopica e racconto naturalistico abbia dato all’Italia» all’inizio del XX secolo. Le favole di Capasso furono riprese da Giorgio Bolza, scrittore milanese che compose due florilegi di favole in dialetto meneghino, partendo da alcuni apologhi di Capasso: On scatolin de guggitt. Favole in milanese, suggerite dagli apologhi di Giovanni Capasso (1940) e Granitt de péver. Favole in milanese, suggerite dagli apologhi di Giovanni Capasso (1942).
Licenza: Copyright dell'editore
Dimensione 227.2 kB
Formato Adobe PDF
227.2 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/236381
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
social impact