Modern readers of Germanic poetry cannot fully grasp the meaning of several lines of Old Germanic poems because their poets left many words unspoken. The anonymous poets of the Germanic oral tradition and their audience shared the knowledge of the same heroic era, therefore they could allude to rather than explicitly report all the details of a story. The allusive silence of some Germanic lines relies on the net of intertextual references which characterise Old Germanic poems: common themes, shared poetic language and style. Old Germanic epic poetry is based on an ancient compact nucleus of legends which have been orally transmitted and go beyond the language used by each poet. We will take into consideration some of the oldest Germanic poetic texts – Widsith, Deor, Beowulf, Hildebrandslied – to analyse the forms of the poets’ silence paying attention to alliteration, allusiveness, variation, personal names, and so on. Moreover, we will highlight the impossibility to separate those texts from their common literary context as single works.

Il lettore moderno della poesia germanica non riesce ad afferrare in pieno molti versi dei poemi germanici antichi perché i poeti lasciavano molto di non detto. Gli anonimi poeti delle tradizione orale germanica usano poche parole per raccontare una storia e si fidano della conoscenza che il pubblico ha già di quella storia. L’intertestualità della poesia germanica, fatta di temi comuni, lessico poetico e stilemi condivisi, giustifica il silenzio pieno di allusioni che permea il verso germanico e alla cui comprensione il lettore non è ammesso con facilità. L’epica germanica antica, infatti, si basa su un compatto nucleo antico di leggende, che sono trasmesse oralmente al di là delle barriere delle differenze linguistiche, ancorché minime. Si prenderanno in esame alcuni fra i testi poetici germanici più antichi – Widsith, Deor, Beowulf, Hildebrandslied ecc. – per rivelare le forme del silenzio (che si evidenzia nell’allusività dell’alliterazione, della variazione, degli antroponimi, ecc.) dei poeti e, contemporaneamente, verrà messa in evidenza l’impossibilità di separarli dal contesto letterario comune e considerarli come opere a se stanti.

Quello che i poeti non dicono. Le forme del silenzio nella poesia germanica

Carmela Giordano
2021-01-01

Abstract

Modern readers of Germanic poetry cannot fully grasp the meaning of several lines of Old Germanic poems because their poets left many words unspoken. The anonymous poets of the Germanic oral tradition and their audience shared the knowledge of the same heroic era, therefore they could allude to rather than explicitly report all the details of a story. The allusive silence of some Germanic lines relies on the net of intertextual references which characterise Old Germanic poems: common themes, shared poetic language and style. Old Germanic epic poetry is based on an ancient compact nucleus of legends which have been orally transmitted and go beyond the language used by each poet. We will take into consideration some of the oldest Germanic poetic texts – Widsith, Deor, Beowulf, Hildebrandslied – to analyse the forms of the poets’ silence paying attention to alliteration, allusiveness, variation, personal names, and so on. Moreover, we will highlight the impossibility to separate those texts from their common literary context as single works.
2021
978-88-3613-213-3
Il lettore moderno della poesia germanica non riesce ad afferrare in pieno molti versi dei poemi germanici antichi perché i poeti lasciavano molto di non detto. Gli anonimi poeti delle tradizione orale germanica usano poche parole per raccontare una storia e si fidano della conoscenza che il pubblico ha già di quella storia. L’intertestualità della poesia germanica, fatta di temi comuni, lessico poetico e stilemi condivisi, giustifica il silenzio pieno di allusioni che permea il verso germanico e alla cui comprensione il lettore non è ammesso con facilità. L’epica germanica antica, infatti, si basa su un compatto nucleo antico di leggende, che sono trasmesse oralmente al di là delle barriere delle differenze linguistiche, ancorché minime. Si prenderanno in esame alcuni fra i testi poetici germanici più antichi – Widsith, Deor, Beowulf, Hildebrandslied ecc. – per rivelare le forme del silenzio (che si evidenzia nell’allusività dell’alliterazione, della variazione, degli antroponimi, ecc.) dei poeti e, contemporaneamente, verrà messa in evidenza l’impossibilità di separarli dal contesto letterario comune e considerarli come opere a se stanti.
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