Intersezionalità è un concetto che emerge nell’ambito della critica radicale femmista negli Stati Uniti e che comincia rapidamente a diffondersi negli ambiti di studi più disparati. Consacrato in ambito giuridico grazie a Wimberle K. Crenshaw, propone un’approccio metodologico in cui si legge simultaneamente l’incidenza di categorie diverse come genere, classe e razza, a cui se ne aggiungono poi altre, per uno studio articolato delle relazioni sociali, per mettere in evidenza in particolare le dinamiche di dominio/assoggettamento. Lea Nocera ne ricostruisce sinteticamente la genesi concettuale e la diffusione, tanto nei mondi femminili/femministi, che in ambito accademico/scientifico, presentandone anche alcuni punti critici e i principali elementi di dibattito che emergono in quegli ambiti, tentando di mettere a fuoco le sfide e le potenzialità per la storia di genere. Monica Martinat si interroga sul significato del ricorso esplicito a una tale catagoria di analisi da parte delle/gli storiche/ci, chiedendosi quali siano i costi e i benefici di esplicitare, politicizzandola, una prospettiva che è già intrinsecamente e tradizionalmente, storica.
Intersezionalità: tensioni e potenzialità
Lea Nocera
2024-01-01
Abstract
Intersezionalità è un concetto che emerge nell’ambito della critica radicale femmista negli Stati Uniti e che comincia rapidamente a diffondersi negli ambiti di studi più disparati. Consacrato in ambito giuridico grazie a Wimberle K. Crenshaw, propone un’approccio metodologico in cui si legge simultaneamente l’incidenza di categorie diverse come genere, classe e razza, a cui se ne aggiungono poi altre, per uno studio articolato delle relazioni sociali, per mettere in evidenza in particolare le dinamiche di dominio/assoggettamento. Lea Nocera ne ricostruisce sinteticamente la genesi concettuale e la diffusione, tanto nei mondi femminili/femministi, che in ambito accademico/scientifico, presentandone anche alcuni punti critici e i principali elementi di dibattito che emergono in quegli ambiti, tentando di mettere a fuoco le sfide e le potenzialità per la storia di genere. Monica Martinat si interroga sul significato del ricorso esplicito a una tale catagoria di analisi da parte delle/gli storiche/ci, chiedendosi quali siano i costi e i benefici di esplicitare, politicizzandola, una prospettiva che è già intrinsecamente e tradizionalmente, storica.File | Dimensione | Formato | |
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