In questo lavoro cerco di coniugare ricerca storica di archivio e quella etnografica per delineare possibili pratiche e processi di convivenza tra gli Ikoots di San Mateo del Mar (Oaxaca, Messico) e gli africani presenti nell'istmo di Tehuantepec dall'epoca novohispana fino all'indipendenza, al fine di contestualizzare e interpretare ciò che ha portato attualmente gli Ikoots a presumibilmente "perdere" la memoria di questa complessa convivenza. Poiché nel corso della storia sono andate costruendosi diversificate relazioni di "interintegrazione" tra indigeni, africani e coloni, le così dette "tre radici" della nazione messicana, è stato necessario ripercorrere il dibattito attorno all’uso delle diverse chiavi di lettura che storici e antropologi hanno utilizzato per interpretare queste dinamiche. Alla luce del poco spazio dato dalla ricerca al punto di vista nativo su di esse, propongo di riconsiderare l'intero processo storico a partire dalle esperienze indigene relative alla costruzione della convivenza in contesti multiculturali e multilingue, prendendo spunto da quelle degli Ikoots di San Mateo del Mar. Mettendo in discussione la “presunta dimenticanza” degli africani nell'Istmo, l’obiettivo è stato quello di offrire un possibile percorso interpretativo sulla costruzione di relazioni storiche che possa essere applicato ad altri contesti. Per dipanare la complessità di tale percorso è stato essenziale riflettere sugli strumenti semantici etero-referenziali ikoots che costituiscono uno dei possibili quadri concettuali per negoziare identità e convivenze.
Africanos e indígenas en el sur del Istmo de Tehuantepec: ¿una relación olvidada?
Flavia G. Cuturi
2022-01-01
Abstract
In questo lavoro cerco di coniugare ricerca storica di archivio e quella etnografica per delineare possibili pratiche e processi di convivenza tra gli Ikoots di San Mateo del Mar (Oaxaca, Messico) e gli africani presenti nell'istmo di Tehuantepec dall'epoca novohispana fino all'indipendenza, al fine di contestualizzare e interpretare ciò che ha portato attualmente gli Ikoots a presumibilmente "perdere" la memoria di questa complessa convivenza. Poiché nel corso della storia sono andate costruendosi diversificate relazioni di "interintegrazione" tra indigeni, africani e coloni, le così dette "tre radici" della nazione messicana, è stato necessario ripercorrere il dibattito attorno all’uso delle diverse chiavi di lettura che storici e antropologi hanno utilizzato per interpretare queste dinamiche. Alla luce del poco spazio dato dalla ricerca al punto di vista nativo su di esse, propongo di riconsiderare l'intero processo storico a partire dalle esperienze indigene relative alla costruzione della convivenza in contesti multiculturali e multilingue, prendendo spunto da quelle degli Ikoots di San Mateo del Mar. Mettendo in discussione la “presunta dimenticanza” degli africani nell'Istmo, l’obiettivo è stato quello di offrire un possibile percorso interpretativo sulla costruzione di relazioni storiche che possa essere applicato ad altri contesti. Per dipanare la complessità di tale percorso è stato essenziale riflettere sugli strumenti semantici etero-referenziali ikoots che costituiscono uno dei possibili quadri concettuali per negoziare identità e convivenze.File | Dimensione | Formato | |
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