L’espressione "entia non grata" è stata utilizzata da W.V. Quine come titolo di un paragrafo dell’ultimo capitolo di Word and Object (1960), nel quale viene esemplarmente formulata una versione aggiornata del celebre “rasoio di Occam”. Entia non grata sono, per Quine, quelle entità non necessarie a descrivere o spiegare né la realtà né le nostre capacità di comprensione o utilizzazione del linguaggio. Oggetti fisici, proprietà, classi, significati, fatti: quali, tra queste entità, sono davvero indispensabili nel nostro schema concettuale e quali quelle di cui fare a meno? Centro dei saggi qui raccolti è il minimalismo ontologico di Quine, la cui eredità non può essere facilmente trascurata.

Entia non grata. Il minimalismo ontologico di W.V. Quine

Antonio Rainone
2025-01-01

Abstract

L’espressione "entia non grata" è stata utilizzata da W.V. Quine come titolo di un paragrafo dell’ultimo capitolo di Word and Object (1960), nel quale viene esemplarmente formulata una versione aggiornata del celebre “rasoio di Occam”. Entia non grata sono, per Quine, quelle entità non necessarie a descrivere o spiegare né la realtà né le nostre capacità di comprensione o utilizzazione del linguaggio. Oggetti fisici, proprietà, classi, significati, fatti: quali, tra queste entità, sono davvero indispensabili nel nostro schema concettuale e quali quelle di cui fare a meno? Centro dei saggi qui raccolti è il minimalismo ontologico di Quine, la cui eredità non può essere facilmente trascurata.
2025
9791222321790
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/238461
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