Tra XIII e XIV secolo, nel territorio pugliese la tradizione di matrice occidentale, orientata verso Napoli e l'Europa, interagisce con un sostrato culturale in cui il passato bizantino della regione è rimasto comunque latente, radicato nelle maglie del tessuto devozionale, dell'immaginario e del gusto estetico della regione, determinando la produzione di numerose icone, divenute ormai per lo più tavole d'altare stanziali, dunque, prive della qualità dinamica dell'icona orientale che viene spostata all'interno della chiesa e collocata sul proskinetarion in connessione con la festività del giorno. Il territorio di Bari è, poi, un osservatorio privilegiato per lo studio del 'fenomeno icona' in Puglia, poiché vede la presenza di diverse tipologie di tavole, da quella agiografica a quella portatile e a quella, molto più rara, marmorea. L'immagine più diffusa è quella della Vergine con il Bambino, sebbene si ritrovino anche icone dedicate al santo particolarmente venerato dal committente, dunque, legate a un culto squisitamente privato, come le due tavole di san Nicola e di santa Margherita da Bisceglie (fine XII secolo), o l'icona serba (XIV secolo) di san Nicola, conservata nella basilica del santo. In Terra di Bari, poi, le icone - nonostante ora siano per lo più musealizzate - in origine erano legate a diversi contesti di provenienza che andavano dalla chiesa privata al santuario di pellegrinaggio, dal casale rurale (di cui diveniva palladio) alla cattedrale cittadina.
Icone medievali nella città di Bari: un riesame critico
Maria Rosaria Marchionibus
2025-01-01
Abstract
Tra XIII e XIV secolo, nel territorio pugliese la tradizione di matrice occidentale, orientata verso Napoli e l'Europa, interagisce con un sostrato culturale in cui il passato bizantino della regione è rimasto comunque latente, radicato nelle maglie del tessuto devozionale, dell'immaginario e del gusto estetico della regione, determinando la produzione di numerose icone, divenute ormai per lo più tavole d'altare stanziali, dunque, prive della qualità dinamica dell'icona orientale che viene spostata all'interno della chiesa e collocata sul proskinetarion in connessione con la festività del giorno. Il territorio di Bari è, poi, un osservatorio privilegiato per lo studio del 'fenomeno icona' in Puglia, poiché vede la presenza di diverse tipologie di tavole, da quella agiografica a quella portatile e a quella, molto più rara, marmorea. L'immagine più diffusa è quella della Vergine con il Bambino, sebbene si ritrovino anche icone dedicate al santo particolarmente venerato dal committente, dunque, legate a un culto squisitamente privato, come le due tavole di san Nicola e di santa Margherita da Bisceglie (fine XII secolo), o l'icona serba (XIV secolo) di san Nicola, conservata nella basilica del santo. In Terra di Bari, poi, le icone - nonostante ora siano per lo più musealizzate - in origine erano legate a diversi contesti di provenienza che andavano dalla chiesa privata al santuario di pellegrinaggio, dal casale rurale (di cui diveniva palladio) alla cattedrale cittadina.File | Dimensione | Formato | |
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