L'articolo prende in considerazione la figura e l’opera di santa Caterina Volpicelli, fondatrice delle Ancelle del Sacro Cuore a Napoli, evidenziando come la sua azione rappresenti una forma nuova e attiva di religiosità femminile nel XIX secolo. Il suo apostolato sociale si svolge "in mezzo al mondo", conciliando la vita spirituale intensa con un impegno concreto nel tessuto sociale urbano. Legata in un primo momento al movimento francese dell’Apostolat de la Prière, collaborando con Louise-Thérèse de Montaignac e il gesuita Henry Ramière, se ne distaccherà fondando la propria Congregazione. Dedita alla cura dei più deboli, svolgerà nella città di Napoli una grande opera di scolarizzazione attraverso l'apertura di numerose istituzioni sia per donne indigenti sia per bambini. Il suo lessico e la sua scrittura rimangono sempre di registro molto elevato tanto nelle lettere quanto nelle "Memorie" giovanili, talora inserendosi nella tradizione della Chiesa (si vedano i termini sponsali che usa, oppure i concetti di "riparazione") talaltra innovando (come nell'espressione "scienza della Croce" che sarà usato qualche decennio successivo dalla filosofa carmelitana Edith Stein).
«In mezzo al mondo»: l'apostolato sociale di Santa Caterina Volpicelli (1839-1894)
Rosa Piro
2025-01-01
Abstract
L'articolo prende in considerazione la figura e l’opera di santa Caterina Volpicelli, fondatrice delle Ancelle del Sacro Cuore a Napoli, evidenziando come la sua azione rappresenti una forma nuova e attiva di religiosità femminile nel XIX secolo. Il suo apostolato sociale si svolge "in mezzo al mondo", conciliando la vita spirituale intensa con un impegno concreto nel tessuto sociale urbano. Legata in un primo momento al movimento francese dell’Apostolat de la Prière, collaborando con Louise-Thérèse de Montaignac e il gesuita Henry Ramière, se ne distaccherà fondando la propria Congregazione. Dedita alla cura dei più deboli, svolgerà nella città di Napoli una grande opera di scolarizzazione attraverso l'apertura di numerose istituzioni sia per donne indigenti sia per bambini. Il suo lessico e la sua scrittura rimangono sempre di registro molto elevato tanto nelle lettere quanto nelle "Memorie" giovanili, talora inserendosi nella tradizione della Chiesa (si vedano i termini sponsali che usa, oppure i concetti di "riparazione") talaltra innovando (come nell'espressione "scienza della Croce" che sarà usato qualche decennio successivo dalla filosofa carmelitana Edith Stein).File | Dimensione | Formato | |
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