Il volume si pone l’obiettivo di colmare una lacuna negli studi dedicati alla fortuna di Dante nella Polonia del XIX secolo, ossia lo studio dell’influenza che il poeta fiorentino e la sua opera esercitarono su Józef Ignacy Kraszewski (1812-1887), una delle figure letterarie più rilevanti del suo tempo. Dopo aver ripercorso le principali tappe della ricezione dantesca in terra polacca, lo studio si articola sull’analisi contrastiva delle traduzioni ottocentesche della Divina Commedia realizzate, oltre che da Kraszewski (1864-1865), da Julian Korsak (1860), Antoni Stanisławski (1870) e Edward Porębowicz (1899-1906). L’indagine si concentra su aspetti lessicali, sintattici, semantici, retorici, metrici e fonici, offrendo un quadro approfondito del modo in cui Dante fu letto, tradotto e reinterpretato nella cultura polacca del tempo.
Dantes maxime mirandus in minimis. Kraszewski e Dante (Nuova edizione aggiornata e ampliata)
Andrea F. De Carlo
2024-01-01
Abstract
Il volume si pone l’obiettivo di colmare una lacuna negli studi dedicati alla fortuna di Dante nella Polonia del XIX secolo, ossia lo studio dell’influenza che il poeta fiorentino e la sua opera esercitarono su Józef Ignacy Kraszewski (1812-1887), una delle figure letterarie più rilevanti del suo tempo. Dopo aver ripercorso le principali tappe della ricezione dantesca in terra polacca, lo studio si articola sull’analisi contrastiva delle traduzioni ottocentesche della Divina Commedia realizzate, oltre che da Kraszewski (1864-1865), da Julian Korsak (1860), Antoni Stanisławski (1870) e Edward Porębowicz (1899-1906). L’indagine si concentra su aspetti lessicali, sintattici, semantici, retorici, metrici e fonici, offrendo un quadro approfondito del modo in cui Dante fu letto, tradotto e reinterpretato nella cultura polacca del tempo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.