Il milione by Marco Polo can rightfully be counted among the great archetypes of travel narrative; a book that after centuries continues to influence the collective imagination of Western readers and writers. This contribution aims to find traces of the Venetian merchant in the works of three authors of the Italian twentieth century: Giovanni Comisso, Goffredo Parise and Italo Calvino. For the first of the three, we examine above all the articles that Comisso wrote for the «Corriere della sera», on the occasion of his trip to China in 1930 and which will be the basis of the reportage Cina-Giappone, published by Treves in 1932. As regards Parise, it is interesting to note the particular ideological function held by Marco, protagonist of L’eleganza è frigida. As the name easily suggests, behind this character lies the identity of Marco Polo; Parise uses the point of view of the Venetian merchant – characterized by a timeless curiosity – to tell the true soul of Japan. Finally, the last section proposes an intertextual analysis between Il milione and its most famous remake Le città invisibili. In particular, in the description of the city of Anastasia made by Calvino, there is an echo of the legend of the ‘Veglio’ of the Mountain, evoked by Marco Polo in reference to the city of Milice.

Il contributo cerca di fare luce sulla ricezione e sull'uso de "Il milione" di Marco Polo nell'odeporica del Novecento. In particolare, si osserva il rapporto che diversi autori intrattengono con l'opera poliana: Giovanni Comisso, Goffredo Parise e Italo Calvino.

L’eredità di Marco Polo nell’odeporica del Novecento

Marco Borrelli
2025-01-01

Abstract

Il milione by Marco Polo can rightfully be counted among the great archetypes of travel narrative; a book that after centuries continues to influence the collective imagination of Western readers and writers. This contribution aims to find traces of the Venetian merchant in the works of three authors of the Italian twentieth century: Giovanni Comisso, Goffredo Parise and Italo Calvino. For the first of the three, we examine above all the articles that Comisso wrote for the «Corriere della sera», on the occasion of his trip to China in 1930 and which will be the basis of the reportage Cina-Giappone, published by Treves in 1932. As regards Parise, it is interesting to note the particular ideological function held by Marco, protagonist of L’eleganza è frigida. As the name easily suggests, behind this character lies the identity of Marco Polo; Parise uses the point of view of the Venetian merchant – characterized by a timeless curiosity – to tell the true soul of Japan. Finally, the last section proposes an intertextual analysis between Il milione and its most famous remake Le città invisibili. In particular, in the description of the city of Anastasia made by Calvino, there is an echo of the legend of the ‘Veglio’ of the Mountain, evoked by Marco Polo in reference to the city of Milice.
2025
Il contributo cerca di fare luce sulla ricezione e sull'uso de "Il milione" di Marco Polo nell'odeporica del Novecento. In particolare, si osserva il rapporto che diversi autori intrattengono con l'opera poliana: Giovanni Comisso, Goffredo Parise e Italo Calvino.
Il milione di Marco Polo si può annoverare di diritto tra i grandi archetipi della narrativa di viaggio; un libro che a distanza di secoli continua a suggestionare l’immaginario collettivo dei lettori e degli scrittori occidentali. Questo contributo si propone di rinvenire le orme del mercante veneziano nelle opere di tre autori del Novecento italiano: Giovanni Comisso, Goffredo Parise e Italo Calvino. Per il primo dei tre, vengono presi in esame soprattutto gli articoli che Comisso redige per il «Corriere della sera», in occasione del suo viaggio in Cina del 1930 e che saranno alla base del reportage Cina-Giappone, edito in volume nel 1932. Per quanto riguarda Parise, si fa luce sulla particolare funzione ideologica svolta da Marco, protagonista dell’Eleganza è frigida. Come il nome lascia facilmente intuire, dietro questo personaggio si cela l’ombra di Marco Polo, al cui sguardo – vecchio di secoli eppure contraddistinto da una curiosità senza tempo – Parise si affida per raccontare la vera anima del Giappone. Infine, nell’ultima sezione si propone un’analisi intertestuale tra Il milione e il suo rifacimento più noto, Le città invisibili di Calvino; nella fattispecie, la descrizione della città di Anastasia sembra rifarsi alla leggenda del Veglio della montagna, rievocata dal mercante veneziano a proposito della città di Milice.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/245760
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