Il viaggio, come momento cruciale di evoluzione personale o collettiva, ha da sempre rappresentato un’esperienza profonda e significativa che non implica soltanto l’attraversamento di confini geografici, ma anche il superamento di barriere mentali e culturali. Nel contesto iraniano, a partire dal XIX secolo, il viaggio ha la doppia valenza di esperienza personale di crescita e formazione, da un lato, e di strumento collettivo di rinnovamento e di modernizzazione, dall’altro. Vi sono circostanze in cui il viaggio di studio, per inaspettate congiunture, si trasforma in viaggio senza ritorno. È il caso di ‘Ali Motamedi, un iraniano per il quale un soggiorno di studio negli Stati Uniti nel 2008 si trasforma in un definitivo abbandono della terra natìa e nella conseguente costruzione di una nuova dimensione di vita. Nel contributo è presentata in traduzione italiana una selezione di brani tratti dal libro "Bayad be kasi migoftam ke inja bude-am" in cui Motamedi racconta la sua esperienza e le sue riflessioni di iraniano emigrato.
“Ho oltrepassato i confini”. Il viaggio senza ritorno di ‘Ali Motamedi
Tornesello
2025-01-01
Abstract
Il viaggio, come momento cruciale di evoluzione personale o collettiva, ha da sempre rappresentato un’esperienza profonda e significativa che non implica soltanto l’attraversamento di confini geografici, ma anche il superamento di barriere mentali e culturali. Nel contesto iraniano, a partire dal XIX secolo, il viaggio ha la doppia valenza di esperienza personale di crescita e formazione, da un lato, e di strumento collettivo di rinnovamento e di modernizzazione, dall’altro. Vi sono circostanze in cui il viaggio di studio, per inaspettate congiunture, si trasforma in viaggio senza ritorno. È il caso di ‘Ali Motamedi, un iraniano per il quale un soggiorno di studio negli Stati Uniti nel 2008 si trasforma in un definitivo abbandono della terra natìa e nella conseguente costruzione di una nuova dimensione di vita. Nel contributo è presentata in traduzione italiana una selezione di brani tratti dal libro "Bayad be kasi migoftam ke inja bude-am" in cui Motamedi racconta la sua esperienza e le sue riflessioni di iraniano emigrato.File | Dimensione | Formato | |
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