Trajectoires de l’exil esplora, attraverso le ricerche di Petre Raileanu e Giovanni Rotiroti, le molteplici forme dell’esperienza dell’esilio vissuta dagli scrittori romeni del XX secolo che hanno scelto – o si sono trovati costretti – a scrivere in francese. Lontano da ogni riduzione sociologica, il volume indaga l’esilio come condizione esistenziale, linguistica e spirituale, luogo di metamorfosi identitaria e di rinnovamento poetico. A partire dalla “douane des langues” evocata da Raileanu, si analizza il passaggio a una lingua altra come gesto di reinvenzione del sé e come frattura che trasforma l’atto di scrivere in una prova iniziatica. Attraverso figure quali Tzara, Istrati, Fondane, Voronca, Luca, Ionesco, Cioran, Isou e anche Celan, il volume mette in luce la vitalità di una diaspora letteraria che ha rigenerato la modernità francese, creando nuove forme di espressione, dall’avanguardia storica all’estetica dell’esilio postbellica. La lettura comparata offerta da Rotiroti approfondisce le risonanze filosofiche e psicoanalitiche di questo attraversamento delle lingue, mostrando come l’esilio produca una scrittura del limite, del corpo e dell’inconscio. Trajectoires de l’exil restituisce così la complessità di un fenomeno culturale che è allo stesso tempo perdita e ricreazione, sradicamento e rinascita, proponendosi come un contributo fondamentale alla comprensione delle poétiques de l’exil nella letteratura europea contemporanea.

Trajectoires de l’exil. Écrire dans une autre langue. Exil et métamorphoses

Rotiroti Giovanni Raimondo
2025-01-01

Abstract

Trajectoires de l’exil esplora, attraverso le ricerche di Petre Raileanu e Giovanni Rotiroti, le molteplici forme dell’esperienza dell’esilio vissuta dagli scrittori romeni del XX secolo che hanno scelto – o si sono trovati costretti – a scrivere in francese. Lontano da ogni riduzione sociologica, il volume indaga l’esilio come condizione esistenziale, linguistica e spirituale, luogo di metamorfosi identitaria e di rinnovamento poetico. A partire dalla “douane des langues” evocata da Raileanu, si analizza il passaggio a una lingua altra come gesto di reinvenzione del sé e come frattura che trasforma l’atto di scrivere in una prova iniziatica. Attraverso figure quali Tzara, Istrati, Fondane, Voronca, Luca, Ionesco, Cioran, Isou e anche Celan, il volume mette in luce la vitalità di una diaspora letteraria che ha rigenerato la modernità francese, creando nuove forme di espressione, dall’avanguardia storica all’estetica dell’esilio postbellica. La lettura comparata offerta da Rotiroti approfondisce le risonanze filosofiche e psicoanalitiche di questo attraversamento delle lingue, mostrando come l’esilio produca una scrittura del limite, del corpo e dell’inconscio. Trajectoires de l’exil restituisce così la complessità di un fenomeno culturale che è allo stesso tempo perdita e ricreazione, sradicamento e rinascita, proponendosi come un contributo fondamentale alla comprensione delle poétiques de l’exil nella letteratura europea contemporanea.
2025
978-2-35270-371-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/250060
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