Questo studio ha come oggetto d’analisi il romanzo di Max Blecher, Accadimenti nell’irrealtà immediata, con l’intento di aprire un dibattito sugli aspetti legati al tema del desiderio, essendo esso non solo un tema centrale di quest’opera, ma l’aspetto principale che guida il romanzo in tutte le sue sfaccettature psicologiche. Si ipotizza che la scrittura di Blecher non sia soltanto il prodotto di una sublimazione delle pulsioni legate alla sua precaria condizione di salute, come potrebbe suggerire la logica freudiana, ma si ritiene che essa possa essere interpretata anche come il prodotto di un altro processo, che parte da un differente modo d’intendere il desiderio. In questa prospettiva, che si avvale dei modelli teorici di Deleuze e Guattari, il desiderio viene concepito come una forza dinamica, in grado di generare continuamente qualcosa di nuovo. Attraverso il confronto tra il modello freudiano-lacaniano e quello deleuziano-guattariano, quest’indagine intende dimostrare come l’io narrante tende a trasformare il desiderio, creando spazi fluidi e in continua evoluzione, in cui non vi è soltanto una trasformazione delle pulsioni in forme accettabili per la società, ma vi è altresì una metamorfosi del desiderio, che non cerca di colmare un mancanza (come intendono il desiderio Freud e Lacan), ma di espandere e moltiplicare le possibilità di questo desiderio che crea nuove forme di realtà e, quindi, nuove possibilità di espressione letteraria. Questa duplice prospettiva consente pertanto di arricchire la comprensione del testo di Blecher, rendendolo un campo in cui coesistono analisi e sperimentazione dell’inconscio, tra il limite e la libertà del desiderio.
Al di là della sublimazione. Il desiderio in Accadimenti nell’irrealtà immediata di Max Blecher
Irma Maria Grazia Carannante
2025-01-01
Abstract
Questo studio ha come oggetto d’analisi il romanzo di Max Blecher, Accadimenti nell’irrealtà immediata, con l’intento di aprire un dibattito sugli aspetti legati al tema del desiderio, essendo esso non solo un tema centrale di quest’opera, ma l’aspetto principale che guida il romanzo in tutte le sue sfaccettature psicologiche. Si ipotizza che la scrittura di Blecher non sia soltanto il prodotto di una sublimazione delle pulsioni legate alla sua precaria condizione di salute, come potrebbe suggerire la logica freudiana, ma si ritiene che essa possa essere interpretata anche come il prodotto di un altro processo, che parte da un differente modo d’intendere il desiderio. In questa prospettiva, che si avvale dei modelli teorici di Deleuze e Guattari, il desiderio viene concepito come una forza dinamica, in grado di generare continuamente qualcosa di nuovo. Attraverso il confronto tra il modello freudiano-lacaniano e quello deleuziano-guattariano, quest’indagine intende dimostrare come l’io narrante tende a trasformare il desiderio, creando spazi fluidi e in continua evoluzione, in cui non vi è soltanto una trasformazione delle pulsioni in forme accettabili per la società, ma vi è altresì una metamorfosi del desiderio, che non cerca di colmare un mancanza (come intendono il desiderio Freud e Lacan), ma di espandere e moltiplicare le possibilità di questo desiderio che crea nuove forme di realtà e, quindi, nuove possibilità di espressione letteraria. Questa duplice prospettiva consente pertanto di arricchire la comprensione del testo di Blecher, rendendolo un campo in cui coesistono analisi e sperimentazione dell’inconscio, tra il limite e la libertà del desiderio.| File | Dimensione | Formato | |
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