La posizione del ‘Milagro de Teófilo’, ultima nell’originale della collezione di Berceo o a chiusura di una sua prima redazione, è, come noto, tuttora controversa. Certo è che la celebre vicenda dell’amministratore della diocesi di Adona, ben si prestava a concludere una raccolta di prodigi operati da Maria. Teofilo è protagonista di una tipica storia di Caduta e Redenzione per intercessione della Vergine, articolata in due macro sequenze perfettamente simmetriche e contrapposte, la prima discendente, la seconda ascendente. Una costruzione esattamente speculare rispetto al ‘milagro’ che inaugura la raccolta, ‘La casula de San Ildefonso’, con il quale quello di Teofilo è stato a più riprese messo in rapporto. Sulla scorta della fonte latina utilizzata Berceo ricalca, nello stesso ordine, i medesimi segmenti narrativi che si ripetono, invariati, a partire dalla prima forma scritta assunta dalla leggenda in un testo greco del VI secolo attribuito a un certo Eutychianos di Adana fino alle collezioni de miracolis e alle loro derivazioni in volgare. L’originalità della rielaborazione del poeta riojano andrà pertanto misurata sul piano delle manifestazioni discorsive, delle grandezze variabili, sulle quali si concentrano amplificazioni, riduzioni e modifiche. È quanto il contributo si propone di fare.
«Como fue por carta el pleito confirmado»: il ‘Milagro de Teófilo’ di Gonzalo de Berceo
S. LUONGO
In corso di stampa
Abstract
La posizione del ‘Milagro de Teófilo’, ultima nell’originale della collezione di Berceo o a chiusura di una sua prima redazione, è, come noto, tuttora controversa. Certo è che la celebre vicenda dell’amministratore della diocesi di Adona, ben si prestava a concludere una raccolta di prodigi operati da Maria. Teofilo è protagonista di una tipica storia di Caduta e Redenzione per intercessione della Vergine, articolata in due macro sequenze perfettamente simmetriche e contrapposte, la prima discendente, la seconda ascendente. Una costruzione esattamente speculare rispetto al ‘milagro’ che inaugura la raccolta, ‘La casula de San Ildefonso’, con il quale quello di Teofilo è stato a più riprese messo in rapporto. Sulla scorta della fonte latina utilizzata Berceo ricalca, nello stesso ordine, i medesimi segmenti narrativi che si ripetono, invariati, a partire dalla prima forma scritta assunta dalla leggenda in un testo greco del VI secolo attribuito a un certo Eutychianos di Adana fino alle collezioni de miracolis e alle loro derivazioni in volgare. L’originalità della rielaborazione del poeta riojano andrà pertanto misurata sul piano delle manifestazioni discorsive, delle grandezze variabili, sulle quali si concentrano amplificazioni, riduzioni e modifiche. È quanto il contributo si propone di fare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
