L’amicizia con Federico García Lorca, la partecipazione attiva alla vita e alla letteratura della Generación del 27, e l’interesse per la psicanalisi delineano il profilo complesso e affascinante di Ignacio Sánchez Mejías: tutti questi elementi trovano nella sua prima opera teatrale una sintesi espressiva di grande valore storico e letterario. Lo scrittore torero mette in scena la sconfitta della scienza psicoanalitica, non per negarne il valore, ma per affermare la centralità dell’esperienza soggettiva e della libertà di essere, anche nella follia.

Tra duende e amicizia: sogno, identità e sinrazón nel teatro di Ignacio Sánchez Mejías

Giuseppina Notaro
2025-01-01

Abstract

L’amicizia con Federico García Lorca, la partecipazione attiva alla vita e alla letteratura della Generación del 27, e l’interesse per la psicanalisi delineano il profilo complesso e affascinante di Ignacio Sánchez Mejías: tutti questi elementi trovano nella sua prima opera teatrale una sintesi espressiva di grande valore storico e letterario. Lo scrittore torero mette in scena la sconfitta della scienza psicoanalitica, non per negarne il valore, ma per affermare la centralità dell’esperienza soggettiva e della libertà di essere, anche nella follia.
2025
978-88-6719-350-9
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/250980
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