Lo studio sulla motivazione all’apprendimento delle lingue straniere nasce in tempi lontani e si sviluppa lungo binari di crescente consapevolezza dei fattori che ad essa sottostanno. Proprio perché ritenuta da molti studiosi la scintilla che genera il desiderio acquisizionale, le indagini sulla motivazione si sono sviluppate sia in ambito teorico sia pratico-applicativo e le ricerche hanno portato alla creazione di strumenti didattici sperimentati in contesti di apprendimento formale e lavorativo. In particolare, in area glottodidattica, i vari metodi, approcci e le integrazioni degli stessi hanno sviluppato tecniche operative e proposto prassi didattiche per attivarla, sostenerla e nutrirla nel quotidiano laddove era meno intrinseca e integrativa. Il presente articolo sintetizza il percorso evolutivo della motivazione attraverso due metafore che ne caratterizzano la valenza teorica all’interno del vissuto storico che le ha sostenuto, per proporne una terza, dove l’unico vero regista e attore consapevole è l’apprendente e la motivazione e-motivante che lo sostiene. Vengono così contrapposti il desiderio del docente di lingua straniera (“I have a dream”), sul finire degli anni settanta nel periodo a ridosso del primo Consiglio d’Europa e il nascente focus sugli apprendenti che ne derivò, con la consapevolezza all’apprendimento linguistico del singolo discente e la presenza facilitante l’acquisizione da parte del docente (“Yes, we can”), che a partire dagli anni novanta si concretizzò nelle proposte del secondo Consiglio d’Europa. Entrambe le visioni, pur valide e innovative se considerate nella loro cornice, vedono la motivazione come etero-gestita e non auto-indotta, l’apprendente rimane co-attore e la sua forza acquisizionale ne risulta impoverita. La nuova generazione di discenti necessario richiede di andare oltre. È solo lo studente con il suo “Yes, I want” che può portare allo scoperto una motivazione che nasce dal profondo, crea un motivo e induce all’azione: una e-motiv-azione. I dati autentici che il presente contributo riporta sostengono questa visione e ne confermano l’efficacia.
E-motiv-azione
LANDOLFI, Liliana
2012-01-01
Abstract
Lo studio sulla motivazione all’apprendimento delle lingue straniere nasce in tempi lontani e si sviluppa lungo binari di crescente consapevolezza dei fattori che ad essa sottostanno. Proprio perché ritenuta da molti studiosi la scintilla che genera il desiderio acquisizionale, le indagini sulla motivazione si sono sviluppate sia in ambito teorico sia pratico-applicativo e le ricerche hanno portato alla creazione di strumenti didattici sperimentati in contesti di apprendimento formale e lavorativo. In particolare, in area glottodidattica, i vari metodi, approcci e le integrazioni degli stessi hanno sviluppato tecniche operative e proposto prassi didattiche per attivarla, sostenerla e nutrirla nel quotidiano laddove era meno intrinseca e integrativa. Il presente articolo sintetizza il percorso evolutivo della motivazione attraverso due metafore che ne caratterizzano la valenza teorica all’interno del vissuto storico che le ha sostenuto, per proporne una terza, dove l’unico vero regista e attore consapevole è l’apprendente e la motivazione e-motivante che lo sostiene. Vengono così contrapposti il desiderio del docente di lingua straniera (“I have a dream”), sul finire degli anni settanta nel periodo a ridosso del primo Consiglio d’Europa e il nascente focus sugli apprendenti che ne derivò, con la consapevolezza all’apprendimento linguistico del singolo discente e la presenza facilitante l’acquisizione da parte del docente (“Yes, we can”), che a partire dagli anni novanta si concretizzò nelle proposte del secondo Consiglio d’Europa. Entrambe le visioni, pur valide e innovative se considerate nella loro cornice, vedono la motivazione come etero-gestita e non auto-indotta, l’apprendente rimane co-attore e la sua forza acquisizionale ne risulta impoverita. La nuova generazione di discenti necessario richiede di andare oltre. È solo lo studente con il suo “Yes, I want” che può portare allo scoperto una motivazione che nasce dal profondo, crea un motivo e induce all’azione: una e-motiv-azione. I dati autentici che il presente contributo riporta sostengono questa visione e ne confermano l’efficacia.File | Dimensione | Formato | |
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