Il tema che si intende affrontare riguarda aspetti dell’ambiente delle “aree interne” dell’Appennino meridionale. In questo contesto territoriale, storicamente sospeso tra natura e storia, così come altrove, le molteplici forme in cui si presenta il paesaggio sono il palinsesto storiografico, che mano a mano hanno assunto specifiche architetture spaziali. Per dirla con Vidal de la Blache, si ritiene che il paesaggio - anche nel caso in esame - altro non sia che l’impronta, l’orma lasciata da un gruppo umano sul proprio territorio, «come una medaglia che ne riproduce l’immagine ». Il sostrato ereditario delle forme culturali (paesaggio e strutture agrarie, processi di urbanizzazione, sistema infrastrutturale, rapporti sociali e di produzione e così via di seguito) succedutesi nel tempo, è divenuto l’ambiente in cui l’incontro tra dinamiche storiche e geografiche ha prodotto uno specifico assetto territoriale. Quest’ultimo, a sua volta, dall’età moderna fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, ha subìto tutte le contraddizioni connesse ad una bassa soglia di carraying capacity demografica, soglia che si è tumultuosamente elevata dalla metà del XX secolo, coniugandosi ad un esodo agricolo e rurale che ha dato luogo a vere e proprie forme di “desertificazione” del territorio. Resta quindi aperto, da più tempo, l’interrogativo su un possibile nuovo “mosaico ecologico” che alla luce delle mutate dinamiche sociali, ridisegni funzioni territoriali e strutture produttive delle “aree interne” dell’Appennino meridionale e configuri un diverso paesaggio. Pertanto, ad una prima parte dedicata a questioni di metodo, relative alla lettura delle trasformazioni del paesaggio di alcune aree interne del Mezzogiorno continentale, seguirà una seconda parte nella quale si affronteranno sinteticamente alcuni casi di studio. The landscape of Italy’s inland Mezzogiorno: an overview of old territorial policies and some prospects for new governance This paper focuses on the main aspects of the territorial changes experienced in significant areas of the Southern Apennines by reading the various forms of the current landscape in continental Southern Italy. The emphasis is placed on the ‘inland areas’, where – from the modern age until 1950s – the heritage of the socio-economic structures and cultural traditions has produced specific territorial layouts (of the landscapes and the agrarian structures, of the process of urbanization, of the infrastructure system, of the social and productive relationships, etc.). It has been a long time since the political debate has focused on the disruption of the composite context of Southern Italy. Actually, it is not only a political and sociological disruption grounded in Gramsci’s analysis, endorsed by Manlio Rossi-Doria and emphasized by Emilio Sereni, which has increased since mid-20th century by means of the relationship between ‘mountain’ and ‘plain’, but it is also a productive and environmental disruption. In the final section the essay questions the possibility of identifying a new ‘ecological mosaic’ which would re-design productive complexes and territorial functions, appealing to changed social sensibilities. On the basis of this theory, there is a need for policies that would enhance the economic dynamics between the ‘inland areas’ of Southern Apennines and the more heavily urbanized Southern coastal ones.
Il paesaggio del Mezzogiorno interno tra vecchie politiche territoriali e nuove ipotesi di assetto
GALLUCCIO, Floriana;
2014-01-01
Abstract
Il tema che si intende affrontare riguarda aspetti dell’ambiente delle “aree interne” dell’Appennino meridionale. In questo contesto territoriale, storicamente sospeso tra natura e storia, così come altrove, le molteplici forme in cui si presenta il paesaggio sono il palinsesto storiografico, che mano a mano hanno assunto specifiche architetture spaziali. Per dirla con Vidal de la Blache, si ritiene che il paesaggio - anche nel caso in esame - altro non sia che l’impronta, l’orma lasciata da un gruppo umano sul proprio territorio, «come una medaglia che ne riproduce l’immagine ». Il sostrato ereditario delle forme culturali (paesaggio e strutture agrarie, processi di urbanizzazione, sistema infrastrutturale, rapporti sociali e di produzione e così via di seguito) succedutesi nel tempo, è divenuto l’ambiente in cui l’incontro tra dinamiche storiche e geografiche ha prodotto uno specifico assetto territoriale. Quest’ultimo, a sua volta, dall’età moderna fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, ha subìto tutte le contraddizioni connesse ad una bassa soglia di carraying capacity demografica, soglia che si è tumultuosamente elevata dalla metà del XX secolo, coniugandosi ad un esodo agricolo e rurale che ha dato luogo a vere e proprie forme di “desertificazione” del territorio. Resta quindi aperto, da più tempo, l’interrogativo su un possibile nuovo “mosaico ecologico” che alla luce delle mutate dinamiche sociali, ridisegni funzioni territoriali e strutture produttive delle “aree interne” dell’Appennino meridionale e configuri un diverso paesaggio. Pertanto, ad una prima parte dedicata a questioni di metodo, relative alla lettura delle trasformazioni del paesaggio di alcune aree interne del Mezzogiorno continentale, seguirà una seconda parte nella quale si affronteranno sinteticamente alcuni casi di studio. The landscape of Italy’s inland Mezzogiorno: an overview of old territorial policies and some prospects for new governance This paper focuses on the main aspects of the territorial changes experienced in significant areas of the Southern Apennines by reading the various forms of the current landscape in continental Southern Italy. The emphasis is placed on the ‘inland areas’, where – from the modern age until 1950s – the heritage of the socio-economic structures and cultural traditions has produced specific territorial layouts (of the landscapes and the agrarian structures, of the process of urbanization, of the infrastructure system, of the social and productive relationships, etc.). It has been a long time since the political debate has focused on the disruption of the composite context of Southern Italy. Actually, it is not only a political and sociological disruption grounded in Gramsci’s analysis, endorsed by Manlio Rossi-Doria and emphasized by Emilio Sereni, which has increased since mid-20th century by means of the relationship between ‘mountain’ and ‘plain’, but it is also a productive and environmental disruption. In the final section the essay questions the possibility of identifying a new ‘ecological mosaic’ which would re-design productive complexes and territorial functions, appealing to changed social sensibilities. On the basis of this theory, there is a need for policies that would enhance the economic dynamics between the ‘inland areas’ of Southern Apennines and the more heavily urbanized Southern coastal ones.File | Dimensione | Formato | |
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