Per Heidegger il problema del rapporto di vivente e non-vivente: esso non è un rapporto topologico, ma ermeneutico o genealogico. Dal punto di vista ermeneutico il non-vivente ha la preminenza sul vivente e il vivente è una specie o derivazione del non-vivente. Ciò significa che il non-vivente esercita una incidenza ermeneutica nell’interpretazione del vivente: in altri termini è la preminenza del passato sul presente. Dal punto di vista genealogico le parti si rovesciano: il vivente ha la preminenza sul non-vivente perchè il non-vivente è solo cenere del vivente. Se traduciamo nel linguaggio del Tractatus il motivo del vivente e non-vivente, all’interpretazione ermeneutica e genelogica di Heidegger subentrauna interpretazione di vivente e non-vivente più vicina all’originaria formula dell’eterno ritorno dell’identico. La riflessione di Wittgenstein sulla negazione attraverso le metafore viventi del non-vivente : la cenere, la barriera, la mappa , si risolve in un superamento delle stesse metafore vive in direzione della configurazione di metafore o nuclei di metafore non-viventi del non-vivente, di metafore morte: è il caso del globo non-rappresentabile e dell’urna - non funeraria, ma cabbalistica.

WITTGENSTEIN E LA NEGAZIONE

RAIO, Giulio
2002-01-01

Abstract

Per Heidegger il problema del rapporto di vivente e non-vivente: esso non è un rapporto topologico, ma ermeneutico o genealogico. Dal punto di vista ermeneutico il non-vivente ha la preminenza sul vivente e il vivente è una specie o derivazione del non-vivente. Ciò significa che il non-vivente esercita una incidenza ermeneutica nell’interpretazione del vivente: in altri termini è la preminenza del passato sul presente. Dal punto di vista genealogico le parti si rovesciano: il vivente ha la preminenza sul non-vivente perchè il non-vivente è solo cenere del vivente. Se traduciamo nel linguaggio del Tractatus il motivo del vivente e non-vivente, all’interpretazione ermeneutica e genelogica di Heidegger subentrauna interpretazione di vivente e non-vivente più vicina all’originaria formula dell’eterno ritorno dell’identico. La riflessione di Wittgenstein sulla negazione attraverso le metafore viventi del non-vivente : la cenere, la barriera, la mappa , si risolve in un superamento delle stesse metafore vive in direzione della configurazione di metafore o nuclei di metafore non-viventi del non-vivente, di metafore morte: è il caso del globo non-rappresentabile e dell’urna - non funeraria, ma cabbalistica.
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