L’articolo passa in rassegna le più significative interpretazioni di "Individuo e cosmo". L’interpretazione di Randall perviene a una interpretazione della concezione cassireriana della Renaissance, come illustrazione, esemplificazione della teoria della storia. In realtà è lo stesso Cassirer a “illustrare”, a esemplificare la sua concezione delle Kulturwissenschaften con un exemplum “concreto” di studi rinascimentali: in Zur Logik der Kulturwissenschaften (Göteborg 1942) introduce la sua teoria dei concetti caratterizzanti (i concetti culturologici ), la nuova modalità logica della sussunzione del particolare sotto il generale, con la raffigurazione burckhardtiana dell’ “uomo della Renaissance”. L’uomo burckhardtiano è l’exemplum, forse l’archetipo, lo schema costruttivo del significato, del concetto ottenuto per via d’ “astrazione ideatrice”. Rispetto alle esigenze della nuova logica, merito di Randall è di aver individuato già nel 1949 la centralità degli studi di Zur Logik – per nulla apprezzati da Croce (<<Critica>>, 1943) – per l’elaborazione della teoria della storia. Schwemmer sviluppa la suggestiva tesi, critica e filosofica, di una “Renaissance della Renaissance”, di un significato prospettico, di un’incidenza, di una ricaduta della Renaissance-Forschung di Cassirer sulla sua intera opera, in altri termini, di un suo carattere radicale, di ‘radice’ della filosofia delle forme simboliche: la Renaissance per Cassirer non è soltanto la rinascita (la sopravvivenza warburghiana) dell’antico, ma la nascita dello spirito della modernità, la nascita del soggetto trascendentale.

TRA KANT E BURCKHARDT. NOTA SULL'IMMAGINE DELLA RENAISSANCE DI ERNST CASSIRER

RAIO, Giulio
2004-01-01

Abstract

L’articolo passa in rassegna le più significative interpretazioni di "Individuo e cosmo". L’interpretazione di Randall perviene a una interpretazione della concezione cassireriana della Renaissance, come illustrazione, esemplificazione della teoria della storia. In realtà è lo stesso Cassirer a “illustrare”, a esemplificare la sua concezione delle Kulturwissenschaften con un exemplum “concreto” di studi rinascimentali: in Zur Logik der Kulturwissenschaften (Göteborg 1942) introduce la sua teoria dei concetti caratterizzanti (i concetti culturologici ), la nuova modalità logica della sussunzione del particolare sotto il generale, con la raffigurazione burckhardtiana dell’ “uomo della Renaissance”. L’uomo burckhardtiano è l’exemplum, forse l’archetipo, lo schema costruttivo del significato, del concetto ottenuto per via d’ “astrazione ideatrice”. Rispetto alle esigenze della nuova logica, merito di Randall è di aver individuato già nel 1949 la centralità degli studi di Zur Logik – per nulla apprezzati da Croce (<>, 1943) – per l’elaborazione della teoria della storia. Schwemmer sviluppa la suggestiva tesi, critica e filosofica, di una “Renaissance della Renaissance”, di un significato prospettico, di un’incidenza, di una ricaduta della Renaissance-Forschung di Cassirer sulla sua intera opera, in altri termini, di un suo carattere radicale, di ‘radice’ della filosofia delle forme simboliche: la Renaissance per Cassirer non è soltanto la rinascita (la sopravvivenza warburghiana) dell’antico, ma la nascita dello spirito della modernità, la nascita del soggetto trascendentale.
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