Lo spazio costituisce un punto di partenza fondamentale per la poetica di Quignard e lo scrittore più volte ha affermato di scegliere con molta cura il luogo dove ambientare il romanzo, prima della sua stesura. Ma è qui ch'egli, a suo dire, non riesce a procedere naturalmente in una descrizione diretta del luogo contemplato, ma deve allontanarsi da esso per poter tentare di rievocarlo, affidandosi completamente alla memoria. La collocazione dello scrittore è dunque perennemente destinata ad un altrove, ad un posto lontano e perduto che viene descritto e riformulato sulla base soggettiva del ricorso, proprio perché affidata alla memoria, a quello spazio di esperienza attivo che riesce a collegare il passato e il presente e ricreare, almeno in parte, l'illusione di un'unità originaria. Il tutto inteso, come si cercherà di dimostrare per il romanzo "Terrasse à Rome", come sguardo d'approccio prima di un lungo viaggio, reale o metaforico, alla conquista della propria ispirazione, del proprio stile, della propria arte che, non avendo bisogno di luoghi concreti perché residente nella mente dello scrittore e lasciata libera nel brivido del sogno, potrebbe nascere da una qualsiasi immagine, anche statica, e evolvere in una raffinata elaborazione allegorica dell'atto di scrittura.

"Terrasse à Rome": affacciarsi sulla scrittura

ALTMANOVA, JANA
2004-01-01

Abstract

Lo spazio costituisce un punto di partenza fondamentale per la poetica di Quignard e lo scrittore più volte ha affermato di scegliere con molta cura il luogo dove ambientare il romanzo, prima della sua stesura. Ma è qui ch'egli, a suo dire, non riesce a procedere naturalmente in una descrizione diretta del luogo contemplato, ma deve allontanarsi da esso per poter tentare di rievocarlo, affidandosi completamente alla memoria. La collocazione dello scrittore è dunque perennemente destinata ad un altrove, ad un posto lontano e perduto che viene descritto e riformulato sulla base soggettiva del ricorso, proprio perché affidata alla memoria, a quello spazio di esperienza attivo che riesce a collegare il passato e il presente e ricreare, almeno in parte, l'illusione di un'unità originaria. Il tutto inteso, come si cercherà di dimostrare per il romanzo "Terrasse à Rome", come sguardo d'approccio prima di un lungo viaggio, reale o metaforico, alla conquista della propria ispirazione, del proprio stile, della propria arte che, non avendo bisogno di luoghi concreti perché residente nella mente dello scrittore e lasciata libera nel brivido del sogno, potrebbe nascere da una qualsiasi immagine, anche statica, e evolvere in una raffinata elaborazione allegorica dell'atto di scrittura.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/50017
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