Il contributo presenta il viaggio che De Amicis svolse in Marocco nel 1875. Nell’Ottocento gli scrittori cominciano ad accompagnare le missioni all’estero. L’alterità è il metro con cui De Amicis affronta il viaggio; si tratta dunque di un percorso individuale che, affermando la propria identità, ne delinea una seconda. Ma le descrizioni dei luoghi, delle persone, della società e della vita sono solo il quadro entro il quale si muovono le percezioni dell’autore. Ad arricchire e impreziosire la visione di De Amicis si accompagnano i disegni di Stefano Ussi (1822-1901) e Cesare Biseo (1843-1909). L’itinerario del viaggio è ben dettagliato, ogni tappa segna un confine e una scoperta. Da Tangeri a Fez e ritorno passando per Had el-Garbìa, Tleta de Reissana, al-Kazar-el-Kibir, Ben- Auda, Karia-el-Abbassi, Beni-Hassen, Sidi-Hassem, Zeguta, Fez, Mechinez, Sebù, Arzilla e Tangeri. Il ricordo di quella terra non si dileguò nel cuore e nella mente di De Amicis che, nel 1882, dedicò a quel viaggio una nostalgica poesia mostrando, a distanza di anni, un vivido ritratto di una intensa emozione.
Il Mediterraneo raccontato da Edmondo De Amicis
Capezio, Oriana
2010-01-01
Abstract
Il contributo presenta il viaggio che De Amicis svolse in Marocco nel 1875. Nell’Ottocento gli scrittori cominciano ad accompagnare le missioni all’estero. L’alterità è il metro con cui De Amicis affronta il viaggio; si tratta dunque di un percorso individuale che, affermando la propria identità, ne delinea una seconda. Ma le descrizioni dei luoghi, delle persone, della società e della vita sono solo il quadro entro il quale si muovono le percezioni dell’autore. Ad arricchire e impreziosire la visione di De Amicis si accompagnano i disegni di Stefano Ussi (1822-1901) e Cesare Biseo (1843-1909). L’itinerario del viaggio è ben dettagliato, ogni tappa segna un confine e una scoperta. Da Tangeri a Fez e ritorno passando per Had el-Garbìa, Tleta de Reissana, al-Kazar-el-Kibir, Ben- Auda, Karia-el-Abbassi, Beni-Hassen, Sidi-Hassem, Zeguta, Fez, Mechinez, Sebù, Arzilla e Tangeri. Il ricordo di quella terra non si dileguò nel cuore e nella mente di De Amicis che, nel 1882, dedicò a quel viaggio una nostalgica poesia mostrando, a distanza di anni, un vivido ritratto di una intensa emozione.File | Dimensione | Formato | |
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