In questo lavoro si presentano i risultati di uno studio condotto sulle campagne di comunicazione radiofoniche e televisive sul tema del razzismo e dell’immigrazione, promosse da enti istituzionali e da Onlus italiane e straniere, a partire dagli anni Novanta. La ricerca mira a valutare se, a parità di campagna, di destinatari e di ente promotore siano rilevabili differenze diamesiche, linguistiche ed extra-linguistiche, nell’erogazione del messaggio, nella rappresentazione e percezione dello straniero e nel tipo di relazione tra l’italiano e l’Altro. Si intende inoltre verificare l’influenza del contesto politico sulla produzione del parlato, con particolare riferimento al livello soprasegmentale. Il corpus analizzato è costituito da quattro campagne pubblicitarie, di cui due promosse da associazioni no-profit (No al razzismo. Sì alla tolleranza, 1990-1991; Non aver paura, 2009), una attuata da un ente governativo (Progetto Integrazione, 2008-2009) e un’altra nata dalla collaborazione tra un ente istituzionale e un’organizzazione no-profit (Dosta! 2009). Per ogni campagna sono state condotte analisi spettro-acustiche dei tratti soprasegmentali del parlato: velocità di articolazione (VdA), velocità di eloquio (VdE), fluenza e range tonale. I dati sono stati messi in relazione ai destinatari e agli obiettivi delle singole campagne, al fine di valutarne l’efficacia comunicativa. Sono stati inoltre apprezzati i legami tra le variazioni linguistico-comunicative, il tipo di ente promotore e il contesto politico di attuazione delle campagne, nonché evidenziati gli stereotipi connessi all’immaginario sociale dell’Altro. I dati ricavati dall’indagine evidenziano come il canale comunicativo, il contesto socio-politico e la natura istituzionale o non governativa dell’ente erogatore della campagna influenzino in maniera determinante il parlato, lo status sociale degli immigrati e il tipo di rapporto tra gli italiani e stranieri.

Rappresentazione e percezione dell’alterità nel parlato delle campagne di comunicazione sociale

PELLEGRINO, ELISA;PETTORINO, Massimo;DE MEO, Anna
2011-01-01

Abstract

In questo lavoro si presentano i risultati di uno studio condotto sulle campagne di comunicazione radiofoniche e televisive sul tema del razzismo e dell’immigrazione, promosse da enti istituzionali e da Onlus italiane e straniere, a partire dagli anni Novanta. La ricerca mira a valutare se, a parità di campagna, di destinatari e di ente promotore siano rilevabili differenze diamesiche, linguistiche ed extra-linguistiche, nell’erogazione del messaggio, nella rappresentazione e percezione dello straniero e nel tipo di relazione tra l’italiano e l’Altro. Si intende inoltre verificare l’influenza del contesto politico sulla produzione del parlato, con particolare riferimento al livello soprasegmentale. Il corpus analizzato è costituito da quattro campagne pubblicitarie, di cui due promosse da associazioni no-profit (No al razzismo. Sì alla tolleranza, 1990-1991; Non aver paura, 2009), una attuata da un ente governativo (Progetto Integrazione, 2008-2009) e un’altra nata dalla collaborazione tra un ente istituzionale e un’organizzazione no-profit (Dosta! 2009). Per ogni campagna sono state condotte analisi spettro-acustiche dei tratti soprasegmentali del parlato: velocità di articolazione (VdA), velocità di eloquio (VdE), fluenza e range tonale. I dati sono stati messi in relazione ai destinatari e agli obiettivi delle singole campagne, al fine di valutarne l’efficacia comunicativa. Sono stati inoltre apprezzati i legami tra le variazioni linguistico-comunicative, il tipo di ente promotore e il contesto politico di attuazione delle campagne, nonché evidenziati gli stereotipi connessi all’immaginario sociale dell’Altro. I dati ricavati dall’indagine evidenziano come il canale comunicativo, il contesto socio-politico e la natura istituzionale o non governativa dell’ente erogatore della campagna influenzino in maniera determinante il parlato, lo status sociale degli immigrati e il tipo di rapporto tra gli italiani e stranieri.
2011
9788878706194
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