Pochi anni dopo l’ingresso del Decameron nell’indice dei libri proibiti, il baezano Francisco Truchado propone la traduzione di un’altra raccolta di novelle italiane che segue il modello di Boccaccio: Le piacevoli notti di Straparola. In un periodo in cui la censura colpiva i libri che contenessero rimandi alle arti magiche e alla sfera erotica, l’Honesto entretenimiento sembra eludere i controlli della Santa Inquisizione, soprattutto grazie alle strategie del traduttore: Truchado pare sfidare il tribunale ecclesiastico al nascondere eventuali tracce di materiale censurabile grazie a un’attenta selezione di novelle – tra le quali una è del Doni – o con nuovi inserimenti testuali, per poi celare la malizia degli enigmi conclusivi dietro allusive ambiguità semantiche. La fortuna editoriale di questa traduzione – che ad oggi vanta otto edizioni tra il XVI e il XVII secolo – sembra sancire la vittoria di Truchado oltre che annoverare il materiale offerto tra le traduzioni europee che più si avvicinano alla trasposizione integrale della raccolta italiana. Una relazione tematica con La lozana andaluza, tracce di intertestualità con il Guzmán de Alfarache e il Patrañuelo, e un rimando al furto del giumento di Sancho nel Quijote, fanno di quest’opera un testo basilare per lo studio dell’influenza della novella italiana nella letteratura spagnola del Rinascimento e dei Secoli d’Oro.
Honesto y agradable entretenimiento de damas y galanes
FEDERICI, MARCO;
2014-01-01
Abstract
Pochi anni dopo l’ingresso del Decameron nell’indice dei libri proibiti, il baezano Francisco Truchado propone la traduzione di un’altra raccolta di novelle italiane che segue il modello di Boccaccio: Le piacevoli notti di Straparola. In un periodo in cui la censura colpiva i libri che contenessero rimandi alle arti magiche e alla sfera erotica, l’Honesto entretenimiento sembra eludere i controlli della Santa Inquisizione, soprattutto grazie alle strategie del traduttore: Truchado pare sfidare il tribunale ecclesiastico al nascondere eventuali tracce di materiale censurabile grazie a un’attenta selezione di novelle – tra le quali una è del Doni – o con nuovi inserimenti testuali, per poi celare la malizia degli enigmi conclusivi dietro allusive ambiguità semantiche. La fortuna editoriale di questa traduzione – che ad oggi vanta otto edizioni tra il XVI e il XVII secolo – sembra sancire la vittoria di Truchado oltre che annoverare il materiale offerto tra le traduzioni europee che più si avvicinano alla trasposizione integrale della raccolta italiana. Una relazione tematica con La lozana andaluza, tracce di intertestualità con il Guzmán de Alfarache e il Patrañuelo, e un rimando al furto del giumento di Sancho nel Quijote, fanno di quest’opera un testo basilare per lo studio dell’influenza della novella italiana nella letteratura spagnola del Rinascimento e dei Secoli d’Oro.File | Dimensione | Formato | |
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