The article deals with the building policy and the propaganda held by Aristodemos as tyrant of Cumae from 504 until ca. 485-484 BC, as they are shown by the literary sources and the archaeological contexts. The only one Aristodemos’ public work to be recorded (Plut. Mor. 262A-B) is the digging of a taphros, a ditch, which may correspond to a huge public work and may imply a symbolic new foundation of the city by the tyrant. An ashlar sewer found under the Northern walls drained the dirty waters from the city into the ditch: its imposing and two-channel structure parallels the drain built by the Tarquinii kings in the Roman Forum, thus supporting the hypothesis of close links among Cumae and Rome. The sanctuary on the lower terrace of the acropolis of Cumae was rebuilt by the construction of a retaining wall and of a new bigger temple. Otherwise, through the archaeological picture, our knowledge of the transformations of the city under the tyrant is still fragmentary and uncertain in several public, sacred and private contexts. The traditional hypothesis that Aristodemos established his propaganda by the equation of the battle of Cumae of 524 BC with the Phlegrean Gigantomachy and by his identification with Herakles is tempting but does not rely on convincing arguments.

Il contributo analizza la politica edilizia e la propaganda messe in atto dal tiranno Aristodemo di Cuma dal 504 al 485-484 a.C., richiamate dalle fonti letterarie e illustrate dai contesti archeologici. L'unica opera pubblica di Aristodemo, menzionata dalle fonti (Plut. Mor. 262A-B), è lo scavo di una taphros, un canale, che può corrispondere ad un'importante opera pubblica e può implicare una nuova simbolica fondazione della città da parte del tiranno. Gli scavi archeologici hanno messo in luce un condotto fognario che attraversa le mura settentrionali, sversando le acque reflue dalla città in un fossato esterno: la sua struttura imponente a due condotti trova paralleli stringenti in quella realizzata dai re Tarquini nell'area del Foro Romano, fornendo pertanto un'ulteriore testimonianza degli stretti rapporti che legano Cuma a Roma arcaica. Il santuario sulla terrazza inferiore dell'acropoli fu ricostruito con la realizzazione di un muro di contenimento e di un nuovo tempio, a carattere monumentale. D'altro canto, attraverso l'evidenza archeologica, la nostra conoscenza delle trasformazioni di Cuma sotto il tiranno è ancora frammentaria e incerta in diversi contesti pubblici, sacri e privati. L'ipotesi tradizionale che Aristodemo abbia, in maniera propagandistica, equiparato la battaglia di Cuma del 524 a.C. con la Gigantomachia flegrea e dato luogo ad una propria identificazione con Herakles è suggestiva, ma non fondata su solidi argomenti.

Politica edilizia e immaginario nella Cuma di Aristodemo: aspetti e problemi

D'ACUNTO, Matteo
2015-01-01

Abstract

The article deals with the building policy and the propaganda held by Aristodemos as tyrant of Cumae from 504 until ca. 485-484 BC, as they are shown by the literary sources and the archaeological contexts. The only one Aristodemos’ public work to be recorded (Plut. Mor. 262A-B) is the digging of a taphros, a ditch, which may correspond to a huge public work and may imply a symbolic new foundation of the city by the tyrant. An ashlar sewer found under the Northern walls drained the dirty waters from the city into the ditch: its imposing and two-channel structure parallels the drain built by the Tarquinii kings in the Roman Forum, thus supporting the hypothesis of close links among Cumae and Rome. The sanctuary on the lower terrace of the acropolis of Cumae was rebuilt by the construction of a retaining wall and of a new bigger temple. Otherwise, through the archaeological picture, our knowledge of the transformations of the city under the tyrant is still fragmentary and uncertain in several public, sacred and private contexts. The traditional hypothesis that Aristodemos established his propaganda by the equation of the battle of Cumae of 524 BC with the Phlegrean Gigantomachy and by his identification with Herakles is tempting but does not rely on convincing arguments.
2015
Il contributo analizza la politica edilizia e la propaganda messe in atto dal tiranno Aristodemo di Cuma dal 504 al 485-484 a.C., richiamate dalle fonti letterarie e illustrate dai contesti archeologici. L'unica opera pubblica di Aristodemo, menzionata dalle fonti (Plut. Mor. 262A-B), è lo scavo di una taphros, un canale, che può corrispondere ad un'importante opera pubblica e può implicare una nuova simbolica fondazione della città da parte del tiranno. Gli scavi archeologici hanno messo in luce un condotto fognario che attraversa le mura settentrionali, sversando le acque reflue dalla città in un fossato esterno: la sua struttura imponente a due condotti trova paralleli stringenti in quella realizzata dai re Tarquini nell'area del Foro Romano, fornendo pertanto un'ulteriore testimonianza degli stretti rapporti che legano Cuma a Roma arcaica. Il santuario sulla terrazza inferiore dell'acropoli fu ricostruito con la realizzazione di un muro di contenimento e di un nuovo tempio, a carattere monumentale. D'altro canto, attraverso l'evidenza archeologica, la nostra conoscenza delle trasformazioni di Cuma sotto il tiranno è ancora frammentaria e incerta in diversi contesti pubblici, sacri e privati. L'ipotesi tradizionale che Aristodemo abbia, in maniera propagandistica, equiparato la battaglia di Cuma del 524 a.C. con la Gigantomachia flegrea e dato luogo ad una propria identificazione con Herakles è suggestiva, ma non fondata su solidi argomenti.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
D’Acunto Aristodemo Scienze dell'Antichità 21.2 2015 completo con ISSN.pdf

accesso aperto

Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: PUBBLICO - Pubblico con Copyright
Dimensione 1.61 MB
Formato Adobe PDF
1.61 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/163504
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
social impact