Riassunto: Il presente contributo tende a evidenziare un tema che ha accomunato Starobinski e Cioran, vale a dire la questione del suicidio. Entrambi, per abbordare questo delicato tema, hanno fatto i conti con l’opera di Madame de Staël. Starobinski ha consacrato studi di inestimabile valore sulla baronessa di Staël-Holstein; Cioran invece si è limitato soltanto a leggere la sua opera, a citare il suo nome una volta sola in Aveux et Anathèmes e a esprimere nei suoi Cahiers apparsi postumi, alcuni giudizi alquanto perentori. Il senso del suicidio, secondo Cioran e secondo Starobinski, non è un capriccio, ma è potersi rappresentare la morte che è nella vita, significa riuscire a farsi carico della responsabilità interrogante di questo pensiero, senza per questo doversi necessariamente suicidare. Dunque, la posizione di Cioran è in linea con quanto afferma Starobinski in merito alla responsabilità soggettiva che si ha di fronte al suicidio, al di là di qualsiasi interpretazione rassicurante di tipo psicopatologico.

Cosa porta al suicidio? Un confronto “responsabile” tra Starobinski e Cioran a partire da Madame de Staël,

Giovanni rotiroti
2019-01-01

Abstract

Riassunto: Il presente contributo tende a evidenziare un tema che ha accomunato Starobinski e Cioran, vale a dire la questione del suicidio. Entrambi, per abbordare questo delicato tema, hanno fatto i conti con l’opera di Madame de Staël. Starobinski ha consacrato studi di inestimabile valore sulla baronessa di Staël-Holstein; Cioran invece si è limitato soltanto a leggere la sua opera, a citare il suo nome una volta sola in Aveux et Anathèmes e a esprimere nei suoi Cahiers apparsi postumi, alcuni giudizi alquanto perentori. Il senso del suicidio, secondo Cioran e secondo Starobinski, non è un capriccio, ma è potersi rappresentare la morte che è nella vita, significa riuscire a farsi carico della responsabilità interrogante di questo pensiero, senza per questo doversi necessariamente suicidare. Dunque, la posizione di Cioran è in linea con quanto afferma Starobinski in merito alla responsabilità soggettiva che si ha di fronte al suicidio, al di là di qualsiasi interpretazione rassicurante di tipo psicopatologico.
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