The article focuses on the attribution of two unpublished wooden statues respectively realized by two masters of Renaissance sculpture in Abruzzo: Silvestro di Giacomo, known as Silvestro dell’Aquila (whose activity is documented at L’Aquila from 1471 to 1504); and Saturnino Gatti. The scultpure attributed to Silvestro dell’Aquila portrays Saint Sebastian, and is of almost life-size dimensions. It was spotted out inside the church of Santa Maria ad Nives at Rocca di Mezzo, the most renowned village on the upland of «Le Rocche», in the nearbies of L’Aquila; it was the birthplace of Cardinal Amico Agnifili, who happened to be Silvestro’s patron. The second statue, by Saturnino Gatti, represents Saint Vitus and is hold in the homonymous church at Colle San Vito in the municipal district of Tomimparte; this sanctuary is at a short distance from the church of Saint Pamphilus in Villagrande at Tomimparte, which was frescoed by Gatti between 1490 and 1494. An analysis of the contexts for which the sculptures were conceived, along with convincing comparisons with other works by the two artists, led us to attribute the first statue to the late production of Silvestro, and the second one to the full maturity of Saturnino.

L’articolo si focalizza sull’attribuzione di un’inedita statua a Silvestro di Giacomo da Sulmona, meglio noto come Silvestro dell’Aquila (documentato dal 1471-1504) e un’altra a Saturnino Gatti (1463 circa-1518), protagonisti della scultura del Rinascimento in Abruzzo. La prima proposta riguarda un San Sebastiano ligneo, grande poco meno del vero, conservato nella chiesa di Santa Maria ad Nives di Rocca di Mezzo, principale centro dell’Altipiano delle Rocche e paese natale del celebre cardinale Amico Agnifili, committente di Silvestro di Giacomo. La seconda acquisizione concerne una scultura lignea grande al naturale raffigurante San Vito, rintracciata nell’omonima chiesa di Colle San Vito, nel comune di Tornimparte, situata a pochi passi dagli affreschi eseguiti da Saturnino Gatti tra il 1490 e il 1494 in San Panfilo a Villagrande. Grazie ad un’analisi dei diversi contesti in cui si generarono le sculture e soprattutto attraverso stringenti confronti con opere note del catalogo dei due artisti si può riferire la prima statua alla tarda produzione di Silvestro dell’Aquila e la seconda al periodo di maturità di Saturnino Gatti.

Un San Sebastiano di Silvestro dell’Aquila e un San Vito di Saturnino Gatti

Lorenzo Principi
2015-01-01

Abstract

The article focuses on the attribution of two unpublished wooden statues respectively realized by two masters of Renaissance sculpture in Abruzzo: Silvestro di Giacomo, known as Silvestro dell’Aquila (whose activity is documented at L’Aquila from 1471 to 1504); and Saturnino Gatti. The scultpure attributed to Silvestro dell’Aquila portrays Saint Sebastian, and is of almost life-size dimensions. It was spotted out inside the church of Santa Maria ad Nives at Rocca di Mezzo, the most renowned village on the upland of «Le Rocche», in the nearbies of L’Aquila; it was the birthplace of Cardinal Amico Agnifili, who happened to be Silvestro’s patron. The second statue, by Saturnino Gatti, represents Saint Vitus and is hold in the homonymous church at Colle San Vito in the municipal district of Tomimparte; this sanctuary is at a short distance from the church of Saint Pamphilus in Villagrande at Tomimparte, which was frescoed by Gatti between 1490 and 1494. An analysis of the contexts for which the sculptures were conceived, along with convincing comparisons with other works by the two artists, led us to attribute the first statue to the late production of Silvestro, and the second one to the full maturity of Saturnino.
2015
L’articolo si focalizza sull’attribuzione di un’inedita statua a Silvestro di Giacomo da Sulmona, meglio noto come Silvestro dell’Aquila (documentato dal 1471-1504) e un’altra a Saturnino Gatti (1463 circa-1518), protagonisti della scultura del Rinascimento in Abruzzo. La prima proposta riguarda un San Sebastiano ligneo, grande poco meno del vero, conservato nella chiesa di Santa Maria ad Nives di Rocca di Mezzo, principale centro dell’Altipiano delle Rocche e paese natale del celebre cardinale Amico Agnifili, committente di Silvestro di Giacomo. La seconda acquisizione concerne una scultura lignea grande al naturale raffigurante San Vito, rintracciata nell’omonima chiesa di Colle San Vito, nel comune di Tornimparte, situata a pochi passi dagli affreschi eseguiti da Saturnino Gatti tra il 1490 e il 1494 in San Panfilo a Villagrande. Grazie ad un’analisi dei diversi contesti in cui si generarono le sculture e soprattutto attraverso stringenti confronti con opere note del catalogo dei due artisti si può riferire la prima statua alla tarda produzione di Silvestro dell’Aquila e la seconda al periodo di maturità di Saturnino Gatti.
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