L’autovalutazione delle proprie competenze, in particolare di quelle linguistiche, è un’attività metacognitiva essenziale che, integrata con i risultati di una valutazione esterna, può giocare un ruolo attivo nell’indirizzare obiettivi linguistici, nello scegliere percorsi, nel definire strumenti di formazione. Il carattere soggettivo dell’autovalutazione porta sovente ad atteggiamenti di prudenza nei confronti di tale pratica, fondamentale nel naturale processo di costruzione della propria identità. Obiettivo della nostra ricerca è stato comprendere in che modo i risultati dell’autovalutazione possano essere rivisitati e collocati in maniera idonea in quello che può essere definito il continuum della valutazione linguistica. I dati discussi nel presente lavoro sono il risultato di un processo combinato di autovalutazione soggettiva e valutazione oggettiva che, con l’obiettivo di ottenere un’ampia prospettiva, ha visto come protagonisti diversi destinatari: docenti di lingua inglese e docenti di discipline non linguistiche, studenti di lingua inglese e studenti di lingua inglese per scopi speciali. I risultati ottenuti attraverso la somministrazione di questionari di percezione di livello e placement test dimostrano che lo strumento di autovalutazione utilizzato gioca un ruolo chiave nella percezione del proprio livello di competenza linguistica, producendo effetti di sopravvalutazione o sottovalutazione rispetto al livello effettivo stabilito attraverso una misurazione oggettiva.
L’autovalutazione nel continuum della valutazione linguistica
Maria De Santo
;
2017-01-01
Abstract
L’autovalutazione delle proprie competenze, in particolare di quelle linguistiche, è un’attività metacognitiva essenziale che, integrata con i risultati di una valutazione esterna, può giocare un ruolo attivo nell’indirizzare obiettivi linguistici, nello scegliere percorsi, nel definire strumenti di formazione. Il carattere soggettivo dell’autovalutazione porta sovente ad atteggiamenti di prudenza nei confronti di tale pratica, fondamentale nel naturale processo di costruzione della propria identità. Obiettivo della nostra ricerca è stato comprendere in che modo i risultati dell’autovalutazione possano essere rivisitati e collocati in maniera idonea in quello che può essere definito il continuum della valutazione linguistica. I dati discussi nel presente lavoro sono il risultato di un processo combinato di autovalutazione soggettiva e valutazione oggettiva che, con l’obiettivo di ottenere un’ampia prospettiva, ha visto come protagonisti diversi destinatari: docenti di lingua inglese e docenti di discipline non linguistiche, studenti di lingua inglese e studenti di lingua inglese per scopi speciali. I risultati ottenuti attraverso la somministrazione di questionari di percezione di livello e placement test dimostrano che lo strumento di autovalutazione utilizzato gioca un ruolo chiave nella percezione del proprio livello di competenza linguistica, producendo effetti di sopravvalutazione o sottovalutazione rispetto al livello effettivo stabilito attraverso una misurazione oggettiva.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Chap22_De Santo-Rasulo.pdf
non disponibili
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
1.38 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.38 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.