Il presente studio analizza il tema della traduzione con il supporto critico della psicanalisi a partire dalla pièce teatrale, Il Cabaret Dada, del drammaturgo romeno Matei Vișniec. Per la traduzione di questa pièce è stato necessario investigare anche sull’autore e tenere conto delle sue idee portate avanti in altri suoi scritti allo scopo di restituire un’opera in lingua italiana quanto più coerente e in linea con lo spirito della penna vișniechiana. Partire dall’autore significa tener conto del punto forte dell’individualizzazione della sua scrittura e della sua evoluzione, nel tentativo di scoprire le regole secondo le quali egli ha fornito certi concetti e determinate formulazioni linguistiche che si possono riscontrare nei suoi testi. Tradurre quest’opera ha aperto la strada ad un’esperienza critica che insegna a intendere le differenze nella complessità del contemporaneo, in cui la cultura di massa tende a svilirle. Interrogare la scrittura di Vișniec, tramite la pratica impossibile della traduzione, ha permesso dunque di aprire una nuova forma di sapere dialogante che determina la condizione dello “stare tra le differenze”, tra la dimensione che si pretende oggettiva dell’opera e le sue prospettive soggettive di lettura.
Ascoltare e tradurre: Il Cabaret Dada di Matei Vişniec
Irma Maria Grazia
2023-01-01
Abstract
Il presente studio analizza il tema della traduzione con il supporto critico della psicanalisi a partire dalla pièce teatrale, Il Cabaret Dada, del drammaturgo romeno Matei Vișniec. Per la traduzione di questa pièce è stato necessario investigare anche sull’autore e tenere conto delle sue idee portate avanti in altri suoi scritti allo scopo di restituire un’opera in lingua italiana quanto più coerente e in linea con lo spirito della penna vișniechiana. Partire dall’autore significa tener conto del punto forte dell’individualizzazione della sua scrittura e della sua evoluzione, nel tentativo di scoprire le regole secondo le quali egli ha fornito certi concetti e determinate formulazioni linguistiche che si possono riscontrare nei suoi testi. Tradurre quest’opera ha aperto la strada ad un’esperienza critica che insegna a intendere le differenze nella complessità del contemporaneo, in cui la cultura di massa tende a svilirle. Interrogare la scrittura di Vișniec, tramite la pratica impossibile della traduzione, ha permesso dunque di aprire una nuova forma di sapere dialogante che determina la condizione dello “stare tra le differenze”, tra la dimensione che si pretende oggettiva dell’opera e le sue prospettive soggettive di lettura.File | Dimensione | Formato | |
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