Il presente studio ha lo scopo di affrontare e di individuare il tema dell’Unheimlich di Freud, all’interno di un romanzo dello scrittore romeno, Matei Vișniec. L’opera s’intitola Un secol de ceață (Un secolo di nebbia), apparsa in Romania nel 2021. Partendo dal contesto storico e culturale in cui si è formato l’autore, vengono qui analizzati gli elementi perturbanti del romanzo, mettendo in evidenza la prospettiva ideologica dell’autore in qualità di esule romeno, immigrato in Francia durante il regime comunista in Romania. In questo volume, Vișniec presenta al pubblico il trauma storico (il totalitarsimo), che nella finzione narrativa viene rimosso dalla società del futuro, manifestandosi pertanto nella sua dimensione perturbante (essendo l’Unheimlich il prodotto di un’espereinza psichica dolorosa che viene cancellata dalla memoria). Tuttavia l’autore, che non riesce a dimenticare il ricordo traumatico, non fa altro che elaborarlo nel suo romanzo, procedendo così ad assumersi un impegno anche educativo; quello di scrivere e testimoniare affinché non subentri l’oblio. L’impegno che si assume Matei Vișniec, scrivendo quest’opera, va inteso come interesse per un cambiamento sia personale che collettivo verso un modo di stare al mondo che non si basi sulla competitività o sulla strumentalizzazione degli individui, ma su una prospettiva di ricostruzione dello spazio pubblico, dove ognuno possa preservare, senza compromessi, la propria dignità e la propria libertà di pensiero.

Il perturbante nella prospettiva ideologica di un esule. Un secol de ceaţă di Matei Vişniec

Irma Maria Grazia
2024-01-01

Abstract

Il presente studio ha lo scopo di affrontare e di individuare il tema dell’Unheimlich di Freud, all’interno di un romanzo dello scrittore romeno, Matei Vișniec. L’opera s’intitola Un secol de ceață (Un secolo di nebbia), apparsa in Romania nel 2021. Partendo dal contesto storico e culturale in cui si è formato l’autore, vengono qui analizzati gli elementi perturbanti del romanzo, mettendo in evidenza la prospettiva ideologica dell’autore in qualità di esule romeno, immigrato in Francia durante il regime comunista in Romania. In questo volume, Vișniec presenta al pubblico il trauma storico (il totalitarsimo), che nella finzione narrativa viene rimosso dalla società del futuro, manifestandosi pertanto nella sua dimensione perturbante (essendo l’Unheimlich il prodotto di un’espereinza psichica dolorosa che viene cancellata dalla memoria). Tuttavia l’autore, che non riesce a dimenticare il ricordo traumatico, non fa altro che elaborarlo nel suo romanzo, procedendo così ad assumersi un impegno anche educativo; quello di scrivere e testimoniare affinché non subentri l’oblio. L’impegno che si assume Matei Vișniec, scrivendo quest’opera, va inteso come interesse per un cambiamento sia personale che collettivo verso un modo di stare al mondo che non si basi sulla competitività o sulla strumentalizzazione degli individui, ma su una prospettiva di ricostruzione dello spazio pubblico, dove ognuno possa preservare, senza compromessi, la propria dignità e la propria libertà di pensiero.
2024
9788832062328
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11574/239041
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